Coldiretti a convegno. Vallini: «Di fronte a due sfide»
Questa sera (mercoledì, ore 21, Villa Recalcati) congresso provinciale degli agricoltori. In primo piano il Piano territoriale di sviluppo
Dopo aver seminato (bene) è l’ora di raccogliere i frutti, e fare il punto della situazione in casa Coldiretti. L’associazione che riunisce agricoltori, allevatori, vivaisti e altre figure professionali legate alla terra si riunisce questa sera (mercoled’ 7) alle 21 nella sede della Provincia, Villa Recalcati, per l’assemblea annuale.
Molti gli ospiti d’onore attesi alla serata, dai vertici dell’Ente ospitante Marco Reguzzoni e Giorgio De Wolf all’assessore Bruno Specchiarelli, fino al neo-sindaco di Varese Attilio Fontana.
Tutti ad ascoltare l’attesa relazione del presidente di Coldiretti Varese, Claudio Vallini (nella foto), che incentrerà il proprio discorso sul ruolo giocato dal mondo agricolo nel Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp). L’agricoltura varesina ha dimostrato confortanti segnali di crescita sia in termini numerici (7% in più di nuove imprese lo scorso anno), sia in termini di vitalità come dimostrano le iniziative e le conquiste nell’ambito dei prodotti tipici.
«Ora però si tratta di rendere l’agricoltura sempre più strettamente funzionale al sistema economico provinciale – spiega Vallini – A questo fine, il Ptcp è uno strumento di eccezionale importanza perché garantisce agli agricoltori il terreno da coltivare dal quale oggi si ricavano cibi sani, ma nel prossimo futuro si potrebbe ricavare energia, una risorsa della quale il nostro Paese ha enorme bisogno. Stiamo a questo proposito raccogliendo le firme per la presentazione di una legge nazionale per la produzione di carburanti e di energia ottenuti da coltivazioni agricole. Tornando al Ptcp, questo è un atto di pianificazione e di programmazione insieme, è uno strumento di coordinamento degli obiettivi generali urbanistici e socioeconomici per l’assetto e la tutela del territorio. Permetterà al mondo rurale di svolgere quelle funzioni di salvaguardia che vanno oltre la semplice produzione».
«L’agricoltura varesina ha ora di fronte due sfide – prosegue Vallini – una economica per aumentare la redditività e la competitività, una ecologica con la promozione delle buone pratiche ambientali e la creazione di servizi per la conservazione degli habitat, della biodiversità e del paesaggio. Con quello che abbiamo fatto in questi anni e con quanto ci prepariamo a fare saremo in grado di collaborare con altri importanti settori dell’economia provinciale (turismo, commercio, artigianato e industria grazie all’esperimento del Consorzio del Salame Prealpino). In cambio chiediamo la salvaguardia del territorio agricolo, l’educazione della popolazione perché in futuro si possano superare con maggior intelligenza le crisi alimentari, il rispetto dell’agricoltura nella filiera dei consumi e la disponibilità di credito e di assicurazioni per l’innovazione delle tecniche produttive e per l’ammodernamento delle nostre aziende».
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