Il blues di Van de Sfroos conquista Tradate
Oltre mille persone al campo sportivo per ascoltare il cantautore comasco, accompagnato da un trio americano guidato dal grande Sugar Blue
Il forte vento, che ha caratterizzato questo ponte del 2 giugno, non scoraggia un migliaio di fedelissimi che ieri sera si sono dati appuntamento al campo sportivo di Tradate, per assistere a quello che per molti in provincia di Varese è ormai diventato un appuntamento cult: un concerto di Davide Van de Sfroos.
Anche ieri l’artista comasco, che sta affrontando un tour in cui reinterpreta i suoi successi in chiave blues, ha offerto al pubblico due ore abbondanti di grande musica, spaziando un po’ in tutto il repertorio della sua ormai più che decennale carriera e riservando alcuni omaggi e citazioni a grandi cantautori di oltreoceano e non.
Con questo tour Davide passa dunque dal folk scanzonato e “da balera” degli esordi a melodie più ricercate, ridisegnando il ritmo delle sue canzoni con arrangiamenti meno grezzi e più sofisticati. Tassello fondamentale di questo salto di qualità è il trio americano capeggiato dal grande armonicista Sugar Blue, con cui è nato un sodalizio stabile. Davide e l’artista newyorchese si sono conosciuti l’anno scorso a Varese, proprio al concerto organizzato da Varesenews per la festa “Anche io”. Da allora, praticamente non si sono più persi di vista. La formazione è dunque più scarna rispetto al passato, con i soli batterista e violoncellista superstiti, ma l’esperienza e la grinta del trio americano contribuiscono a tenere alta l’intensità dell’esibizione durante tutto il concerto, disegnando melodie degne del “Blue note”. Capita così che in questo “tour della maturità artistica”, proprio come successo ieri sera, per qualche verso “Il corvo” diventi “The Crow”, con tanto di frecciata al piccione di Povia vincitore a Sanremo. Succede che si moltiplichino le citazioni della grande musica americana, dai Blues Brothers ai Doors, con riferimenti anche a Bob Marley ed il grande omaggio al vero modello cui Van de Sfroos il cantastorie s’inspira: quel Bob Dylan di cui ieri è stata proposta una toccante versione della celeberrima Knockin’ on heaven’s doors. Un’altra canzone presa a prestito in versione quasi integrale è stata invece “Generale” di Francesco De Gregori, una sorpresa che il pubblico ha approvato accompagnando Davide con la proprio voce. Ma la sopresa più grande è sicuramente stata la chicca del brano inedito, "un brano che deve essere ancora finito di scrivere" come ha detto lo stesso cantautore. Evidentementa di marteirale ce n’è comuqnue a sufficienza, visto che ieri Van de Sfroos ha cantato questo nuovo pezzo dedicato a New Orleans, frutto del suo intenso rapporto con un certo tipo di musica che proprio in quetsa città ha la sua Mecca.
Certo dalla scaletta non si possono eliminare classici come “De sfroos” o “La Curiera”, ma in questo contesto di sperimentazione a fare da padrone sono canzoni forse meno orecchiabili ma sicuramente dalla struttura melodica più forte. Ieri, ad esempio, hanno trovato spazio pezzi mai incisi su album come “Il fantasma del lac” e “Sciuur capitan”, così come la splendida “Ninna nanna dello spallone”. In poche parole, più lenti da accendino che pezzi ballabili insomma. Gli oltre mille presenti hanno mostrato di gradire.
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