Cocaina e dragon ball
“Quando il dito indica la Luna, lo sciocco guarda il dito”. Potremmo riassumere così, con una metafora, la lettura di alcuni articoli di giornali di questi giorni.
Dopo l’allarme bullismo adesso siamo di fronte al “flagello della cocaina”. Droga che verrebbe assunta in età sempre minore fino a riguardare addirittura le scuole medie inferiori.
Si, proprio quei ragazzini che vanno dagli undici ai tredici anni. Quelli che non sono ancora brufolosi, che non sono ancora classificabili nemmeno come adolescenti. Quelli che in alcuni casi entrano ancora nei lettoni dei genitori. Gli stessi che iniziano a rivendicare spazi propri e che in qualche caso hanno la “paghetta” per comprarsi le carte di “Dragon ball” o di altri eroi dei fumetti. Quelli che guardano con sadismo film horror, ma anche “L’era glaciale”.
Questi sarebbero i nuovi potenziali assuntori della coca.
E qui nascono tante domande. Ma di che fenomeno stiamo parlando? Ma quanti sono? Quanti ne sono stati scoperti? Quante sono le famiglie colpite? Cari genitori, leggendo i giornali o ascoltando i tg credete di poter trovare queste informazioni? Macchè! Dietro i titoloni dei giornali trovate i soliti bla bla e basta.
Le forze dell’ordine faranno il loro lavoro, ma quanto ci vuole a capire che qualcosa non torna?
Qualche genitore si è detto pure soddisfatto di sapere che all’uscita delle scuole ci sono i carabinieri perché scoraggerebbero gli spacciatori.
Bene, ma allora va fatto ovunque, anche a tutela delle forze dell’ordine stesse. Perché provate a immaginare se lo spaccio avvenisse in una di quelle scuole non coperte dal servizio. È credibile avere un milite a ogni angolo?
Gettiamo veli di ipocrisia e piantiamola di agitare sempre solo le paure. Guardiamo in faccia i problemi e chiamiamoli per quelli che sono. Diamone le dimensioni e assumiamoci tutti le proprie responsabilità. Non sono solo delle famiglie e dei genitori, che pure sarebbe strano non notassero comportamenti “anomali” di quei possibili figli assuntori di coca.
A dodici anni i ragazzini devono poter andare a scuola a piedi. Devono poter acquistare giorno dopo giorno l’autonomia e la fiducia in se stessi che li farà diventare grandi. E devono poterlo fare confidando sulla positività degli adulti che sappiano ascoltarli, accoglierli, guidarli. Basta mostri, basta pedofili ovunque, basta spacciatori. La nostra terra non è questa roba qui. Ci possono anche esser casi di questa natura, ma vanno isolati e trattati per quello che sono: disagio e criminalità spicciola. E su questi serve l’azione delle forze dell’ordine e dei servizi preposti.
Per tutto il resto invece siamo noi adulti a dover essere i piantoni invisibili di ogni angolo preoccupandoci non appena dei nostri figli, ma dei ragazzi di tutti. E non negargli un bicchier d’acqua o una telefonata come successo in un negozio di Varese settimane fa.
Se si riparte da questi piccoli, semplici, ma efficaci gesti, ognuno facendo la propria parte, potremo riprendere a guardare avanti senza la paura di incontrare mostri e fantasmi dietro a ogni angolo.
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