L’alto numero di iscrizioni mette in crisi il Manzoni

Boom di iscrizione al liceo linguistico-pedagogico. la Finanziaria, però, limita a undici le classi: gli studenti in esubero dovranno scegliere un'altra scuola

Un boom inaspettato. La scuola più gettonata quest’anno è stato il linguistico-psicopedagogico Manzoni di Varese ( nella foto la sede del linguistico). Sarebbero ben 13 le prime classi che dovrebbero essere attivate. "Dovrebbero" perchè di traverso si sono messi la Finanziaria e la mancanza di spazi.
«Avremmo i numeri per attivare 8 prime al pedagogico e 5 al linguistico – ci spiega Luisa Oprandi, collaboratore del dirigente scolastico Vincenzo Baratucci – L’Ufficio Scolastico Regionale, però, stato categorico: non c’è la possibilità di avere l’organico per tutte queste classi. Il massimo concesso sono 11. Così ci è stato chiesto di "riorientare" i nostri iscritti per riuscire a convincere almeno 60 ragazzi a cambiare scuola. Un’impresa difficile e spesso penosa».

Lunedì scorso, in provincia, l’assessore provinciale Graziella Giacon ha incontrato le parti, i rappresentanti del Manzoni e un delegato dell’Ufficio provinciale scolastico: « Non c’è possibilità di modificare quella decisione – ha spiegato l’assessore provinciale – la Finanziaria impone tagli che non è possibile eludere. Stiamo, comunque, cercando lo spazio per garantire almeno le undici nuove prime: mancano due spazi». La trattativa avviata è con il Comune di Varese per avere altre aule dalla media Salvemini che, attualmente, condivide lo stabile con il linguistico.

Il risultato "brillante" dello psicopedagogico va letto tenendo presente la scarsa offerta del territorio: un indirizzo analogo è attivo solo a Luino mentre il sud della provincia è totalmente sguarnito: «Lo scorso anno avevamo chiesto ai licei di Gallarate di attivare il corso ma l’accordo non è stato raggiunto – ha raccontato l’assessore provinciale – Lo scorso anno, inoltre, avevamo deciso di bloccare nuove sperimentazioni in attesa di capire dove vada la Riforma Moratti. In realtà dovremmo aprire una seria riflessione sul reale bisogno di queste qualifiche per capire quale strategia adottare in futuro».

Obbligati dalla Finanziaria, dunque, il personale dello psicopedagogico sta contattando gli iscritti per convincerli ad iscriversi in un altro istituto: « Visto che non c’è stata data alternativa – ha spiegato la professoressa Oprandi – abbiamo adottato due criteri: quello della vicinanza, chi risiede nell’alto varesotto viene invitato ad iscriversi a Luino, e quello dei meriti, che non sono i voti ma i giudizi dell’orientamento, anche se ci rendiamo conto che non sono parametri oggettivi, ogni scuola ha propri criteri di giudizio».

L’azione di "riorientamento" sta suscitando polemiche e rabbia tra genitori e studenti che si sentono vittime di un sopruso: «C’è chi piange e chi ci vuole denunciare. È una situazione difficile. Ma abbiamo le mani legate».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Marzo 2007
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