Josè Muñoz racconta il “suo” fumetto

al Chiostro di Voltorre il famoso illustratore ha tenuto un workshop all'interno della mostra dedicata a Hugo Pratt

«Sono un disegnatore e trovo nel fumetto il mio divertimento» Josè Munoz parla con passione del suo lavoro. L’Argentina degli anni Cinquanta, le storie della Disney e la rivista Mister X sono la cornice nella quale il famoso illustratore è nato e cresciuto. Allievo di Hugo Pratt,  Josè Munoz ha tenuto al Chiostro di Voltorre un workshop e la visita guidata alla mostra del maestro ricordandolo con affetto e riconoscenza».

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Josè Munoz al Chiostro di Voltorre 4 di 8

«La “istorietta” può essere un esercizio di fantasia nel quale ricreare un mondo immaginario che ci fa sognare. Il fumetto ha un campo di espressione infinito, dove il rapporto tra la parola e immagine diventa fondamentale con infinite soluzioni e possibilità creative».

L’incontro rientra nel programma dedicato all’illustrazione che lo spazio espositivo di Gavirate ha inaugurato con la mostra dedicata a Corto Maltese e che proseguirà il prossimo luglio con il grande Lele Luzzati.

 

Nato a Pilar nel 1943,  una piccola località di 4000 abitanti a 50 chilometri da Buenos Aires, Muñoz  Josè Munoz  si iscrive alla Escuela Panamericana de arte, dove insegnano Breccia, Pratt, Dominguez: l’autore, che predilige soprattutto il bianco e nero, rielabora in uno stile personale gli insegnamenti di Breccia e Pratt, ai quali si riallaccia idealmente, caratterizzato soprattutto da un’inchiostrazione molto forte e marcata. Inizia a lavorare a 14 anni come lucidatore di mobili, viene poi assunto come fattorino presso un sarto e trova infine lavoro nel mondo del disegno come assistente di Solano Lopez. Verso i 18 anni inizia a pubblicare lavori interamente disegnati da lui sui testi si Oesterheld. Il primo successo è, però, del 1973 con la serie poliziesca Precinto 56 su testi di Ray Collins. All’inizio degli anni settanta si trasferisce in Spagna, dove fa la conoscenza con il connazionale Carlos Sampayo: tra i due nasce subito un sodalizio che dura da anni e che farà di Sampayo lo sceneggiatore della maggior parte delle sue storie. La coppia argentina, ormai da anni in Europa, raggiunge la fama grazie al personaggio di Alack Sinner, detective privato atipico, modellato sui romanzi hard boiled di Philip Marlowe e Sam Spade, in cui l’attenzione degli autori sembra rivolta non tanto sulla vicenda in sé, quanto sui protagonisti e sulle atmosfere. Le loro storie sono comparse a puntate su riviste come Alter e Frigidaire, prima delle numerose pubblicazioni in volume. A Sinner affianca anche la produzione di altre interessanti serie, come Nel bar o Sudor Sudaca, che ottengono ampia pubblicazione mondiale; in Italia sono comparse sul mensile Linus (Rizzoli – Milano libri). Oggi lavora tra Italia, Spagna e Argentina.

 

 

Opere (edizione italiana di alcune delle sue opere principali):

·Billie Holliday (1993 – Milano libri)

·Alack Sinner: Nicaragua, testi di Carlos Sampayo (1998 – Hazard edizioni)

·Pannamaria, testi di Jerome Charyn (1999 – Hazard edizioni)

·Il morso del serpente, testi di Jerome Charyn (1999 – Hazard edizioni)

·Alack Sinner: Trovare e ritrovare, testi di Carlos Sampayo (Hazard edizioni)

·Nel bar, vol. 1, testi di Carlos Sampayo (2001 – Coconino Press)

·Nel bar, vol. 2, testi di Carlos Sampayo (2003 – Coconino Press)

 

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Pubblicato il 11 Maggio 2007
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