Sicurezza sul lavoro, sequestrato un cantiere edile
L'intervento dei carabinieri in via Firenze su segnalazione dell'ispettorato provinciale del lavoro: denunciati in quattro, ben 72 le violazioni riscontrate
Ancora un cantiere sequestrato per carenze nella sicurezza del lavoro. È successo oggi a carico di una ditta che sta costruendo una palazzina di sette piani (un appalto da quattro milioni di euro)tra le vie Firenze e per Fagnano. Ad entrare in azione, ancora una volta il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Varese, inquadrato nei Reparti Speciali dell’Arma dei Carabinieri. Il nucleo, comandato dal maresciallo capo Andrea Cannella, dipende funzionalmente dalla Direzione provinciale del Lavoro dei Varese e gerarchicamente dal Comando carabinieri per la tutela del lavoro di Roma. A compiere l’ispezione, a partire dalla mattinata di oggi, i militari del nucleo, coadiuvati dai colleghi della Compagnia carabinieri bustese, e gli ispetti della Direzione provinciale del lavoro.
L’intervento è stato svolto in modo mirato, a seguito di alcuni appostamenti effettuati direttamente dai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro, che avevano rilevato delle carenze di sicurezza. In particolare, si rilevava una una forte situazione di rischio per gli operai al lavoro sui piani rialzati (non protetti a regola d’arte) della costruzione e sui ponteggi metallici, non ancorati a dovere, pericolosamente oscillanti verso l’esterno e sprovvisti dei dispositivi obbligatori di protezione individuale. Si riscontrava dunque un rischio concreto, anzi un grave pericolo, di caduta nel vuoto, con esito sicuramente fatale da quell’altezza (oltre dieci metri). Ma a colpire è il numero di violazioni di carattere penale alle norme di sicurezza: ben 72, per un’ammenda complessiva che, calcolata nella misura massima, tocca i 168.000 euro.
La posizione lavorativa di tutto il personale impiegato nel cantiere è al vaglio degli Ispettori del Lavoro, ma sembra che non siano state riscontrate particolari violazioni; è stato accertato che la ditta che eseguiva i lavori non impiegava clandestini, come invece putroppo accade fin troppo spesso in edilizia. Vista la situazione, il pm di turno Giovanni Polizzi ha comunque disposto il sequestro preventivo del cantiere e denunciato a piede libero quattro persone: il presidente del consiglio della ditta committente, l’amministratore unico dell’impresa esecutrice principale, l’amministratore unico impresa che aveva il subappalto, infine il progettista e coordinatore della sicurezza nel cantiere.
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