Occupato edificio abbandonato: «Per la libertà di aggregazione»

Un gruppo di una ventina di giovani ha preso possesso simbolicamente di un edificio in disuso nella periferia della città per protestare contro la mancanza di spazi per la socialità

Hanno occupato un capannone in disuso nella periferia di Saronno. Sono una ventina di giovani tra i 18 e i 25 anni che si sono riuniti un gruppo TeLOS (Territorio Libero Occupato Saronnese) e da domenica mattina hanno “occupato simbolicamente” l’edificio abbandonato: “Questo è uno dei numerosi edifici che in passato sono stati lasciati cadere nel degrado e che negli ultimi anni ad uno ad uno sono stati abbattuti, per lasciare spazio agli interessi di palazzinari e speculatori vari – spiegano i giovani del gruppo -. Agli occhi dell’opinione pubblica questa pratica viene presentata col nome di "riqualificazione"».

«Mentre il nostro territorio – proseguono i dissidenti – viene per l’ennesima volta stuprato in nome della crescita economica (che poi le tasche che si riempiano siano sempre le stesse poco importa) e del tanto sbandierato "progresso", le aree destinate alla libera aggregazione vengono subaffittate (un esempio su  tutti può essere quello del parco della biblioteca), e le poche associazioni che tentano di svolgere l’importantissimo compito di offrire socialità gratuita o a prezzi popolari vengono scientemente osteggiate (è il caso del circolo "i Briganti"). L’obiettivo è chiaro: spingerci a credere che gli unici luoghi dove si debba concentrare la socialità non possano che coincidere con i luoghi di consumo: centri commerciali, supermercati, pub, discoteche, la socialità costa oggi anche troppo cara».

«Per cercare di cambiare questo stato di cose abbiamo tentato anche un dialogo con il Comune, apparso d’altra parte subito impossibile, sordo come questo si è dimostrato alle nostre richieste – concludono -. D’altra parte noi crediamo fermamente nella pratica dell’autogestione, e nell’occupazione come riaffermazione del nostro diritto alla gestione della città, poiché crediamo alla "politica" come pratica quotidiana, che si basi NON sulla delega, ma che al contrario chiami i cittadini ad attivarsi essi stessi per vivere e condividere la propria città. Il nostro intento, LIBERANDO questo spazio, è quindi quello di far rivivere uno stabile abbandonato, nel quale poter dare libero sfogo alle idee, alla creatività e al bisogno di socialità ed azione; questo spazio vuole quindi essere aperto a tutti, avendo l’obiettivo di creare un luogo di aggregazione e confronto culturale, ancora più importante all’interno di un quartiere da sempre trattato da tutte le giunte alla stregua di un dormitorio. Vogliamo quindi provare a gettare le basi per progetti e iniziative indirizzate il più possibile all’intera collettività».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Novembre 2007
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