Uno a uno con rimpianti per i tigrotti di mister Rossi

Una buona Pro Patria trascinata da un Trezzi ispirato è punita sull'unico errore commesso. Arbitro protagonista: sei ammoniti e un espulso per parte in un match intenso ma corretto, un rigore negato ai padroni di casa

Una Pro Patria gagliarda, quasi garibaldina, non riesce nell’impresa di affondare il quadrato Padova di Ezio Rossi. C’è di masticare amaro al termine della partita, perchè i ragazzi un altro Rossi, quel Marco mister biancoblu che oggi, squalificato, fremeva in tribuna accanto alla stampa, si sono espressi a tratti ad alto livello. Uno a uno il punteggio finale allo Speroni, che non accontenta di certo i padroni di casa e premia oltremisura gli ospiti.

Si comincia nella pessima atmosfera causata dalla tragedia di questa mattina che ha visto l’uccisione di un tifoso laziale da parte di un agente di polizia stradale. I tifosi del Padova all’inizio si riufiutano di entrare nella tribunetta ospiti, poi quando lo fanno passano mezza partita a intonare cori insultanti nei confronti delle forze dell’ordine. In campo le due squadre cominciano a buon ritmo ma costruendo poco: alla Pro Patria mancano Tramezzani e Castellazzi, ma non la voglia di fare. All’8′ un cross da destra trova Gasparello puntuale all’incornata, che va fuori misura; cinque minuti dopo è Faisca a spezzare con perfetto tempismo una verticalizzazione dei tigrotti, permettendo al bravo Cano di controllare e rilanciare. Il primo tiro in porta è di Muzzi che spara a lato un rasoterra; due minuti dopo la Pro si fa viva con una percussione di Gasparello chiusa dai rocciosi centrali padovani.

Al 22′ primi sintomi di Trezzi-show: l’attaccante biancoblu, assatanato, comincia a brasilianeggiare sulla fascia destra uscendo palla al piede fra tre uomini, poi Negrini perde l’attimo fuggente e l’azione è vanificata. La partita si ravviva, e dopo una ciabattata a lato di Baù (identificato da Marco Rossi come la fonte di gioco da marcare stretta) i tigrotti riprovano per vie centrali con Dalla Bona, ma invano. La Pro gioca di rimessa, anche i difensori come Candrina si fanno sotto per qualche cross. Al 31′ il gol: in azione di contropiede, dopo un rimpallo tra Faisca e Negrini, il pallone è in posizione ideale per il sinistro di Trezzi, che corona una partita da tigrotto infilando l’angolo lontano fra un tripudio di popolo. Nel finale di tempo la Pro tiene il pallino del gioco: al 44′ Gasparello smarcato da un velo di Trezzi si presenta solo di fronte a Cano che chiude ottimamente. Prima del riposo c’è ancora il tempo per uan debole girata di Muzzi che Anania blocca sicuro.

All’inizio della ripresa il Padova prende vigore: gli basteranno tredici minuti di sforzo per uscire col risultato utile. In pochi minuti è un assedio, ma è la Pro Patria a recriminare con Gasparello, che per poco si lascia sfuggire l’opportunità di scavalcare Cano in pallonetto durante un rapido contropiede, e con Imburgia, colto in fuorigioco mentre sparava alto da pochi passi dopo la sfuriata sulla fascia sinistra di un Trezzi ormai in preda a maradonite acuta.
L’arbitro, signor Vuoto di Livorno, inizia a segnalarsi con l’ammonizione di Anania per perdita di tempo: si levano le prime contestazioni dal pubblico, ancora beatamente ignaro del fatto che il fischietto toscano diventerà presto il protagonista. Passa un minuto e il Padova pareggia sull’unico errore difensivo dei padroni di casa: è Di Nardo, il fin lì non molto attivo centravanti padovano, a incornare abilmente sul palo lontano un cross dalla destra di un compagno. La palla tocca il palo e si insacca alle spalle dell’incolpevole Anania. Colpita al cuore, la Pro Patria, reagisce subito e Cano deve fare un miracolo con i piedi su una spizzata emersa da un nugolo di teste in area. Sul capovolgimento, Muzzi è contrato di giustezza dalla difesa bustocca. Un minuto dopo Negrini viene steso di netto dopo essere entrato in area padovana da destra: Vuoto fa finta di niente senza neppure ammonire il tigrotto per simulazione, unica altra opzione ammissibile data la natura plateale dell’accaduto. Il pubblico rumoreggia infuriato, Vuoto continua a far lievitare il numero dei cartellini, soprattutto a carico dei tigrotti (sei ammoniti e due espulsi li vedrà solo lui) gli ultras della Pro Patria addirittura abbandonano lo stadio mentre dalle tribune si alza il più antico dei molti epiteti riservati agli arbitri.

Al 21′ il patatrac: dopo una confusa azione fallosa a metà campo, Vecchio si fa espellere, forse per qualche parolina… a Vuoto, appunto. In tribuna, il ds Carbone è fuori dalla grazia di Dio. Passa un minuto e Vuoto, a mo’ di compensazione, butta fuori anche Faisca per un clamoroso fallaccio su un giocatore tigrotto lanciato in contropiede, che di norma avrebbe però meritato solo un’ammonizione. Dieci contro dieci: i due tecnici tolgono rispettivamente Trezzi (lo rimpiazza Cigardi) e Muzzi (per lui Zeoli, in precedenza Ezio Rossi aveva sostituito Mazzocco con Crovari) e il sole cala sulla partita che va spegnendosi tristemente. C’è ancora tempo per il forcing finale dei tigrotti, disperato e sterile: anche l’ingresso del talentuoso Marino può poco. Gasparello spinto a terra in area da un difensore avversario (insuperabili i vari Music e Cotroneo) non suscita più neppure indignazione, e c’è tempo di vedere per qualche minuto Ardemagni subentrato al bomber veneto; si trepida infine per una punizione di Dalla Bona che al 42′ attraversa tutto lo specchio della porta, ma finisce inesorabilmente sull’1-1, con molti rimpianti.

Nelle altre partite del girone A si segnala lo straordinario poker del "Gatto" Temelin, rimpianto "ex" tigrotto, che ha permesso alla sua Cremonese di affondare per 4-2 il Novara; perentorio anche il 4-0 con cui il Foggia ha liquidato i cugini-rivali del Manfredonia. Il Sassuolo battendo 2-0 il Lecco raggiunge in testa a 28 punti il Cittadella, inchiodato sullo 0-0 dal coriaceo Foligno. La Pro Patria sale a quota 18 a braccetto con il Monza, mantenendo un punto di vantaggio sul Legnano che sabato ha espugnato Sesto San Giovanni imponendosi per 2-1.

Pro Patria – Padova 1-1 (1-0)


Marcatori: Trezzi (PP) al 31’; Di Nardo (PD) al 58′

Pro Patria: Anania; Candrina, Imburgia, Giani, Citterio (c); Pessotto, Negrini (77′ Marino), Dalla Bona, Gasparello (87′ Ardemagni), Trezzi (66′ Cigardi). A disp.: Capelletti, Nossa, Francioso, Bruni. All.: De Giorgi.

Padova: Cano; Music, Faisca, Mazzocco (62′ Crovari), Cotroneo; Di Vananzio, Russo (82′ Gentile), Bovo, Di Nardo, Baù, Muzzi (67′ Zeoli). A disp.: Mondini, Donadoni, Baccolo, Turchi. All.: Ezio Rossi. 

Arbitro: Vuoto di Livorno (Lenzi e Bianchi)


Note: giornata serena, terreno in buone condizioni.

Espulsi: Vecchio (PP) al 66’, Faisca (PD) al 67′.

Ammoniti: Gasparello, Citterio, Imburgia, Anania (PP); Di Vananzio, Zeoli (PD).

Calci d’angolo: 5-4

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Pubblicato il 11 Novembre 2007
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