«Difendiamo l’Italia e i lavoratori del Nord»

Il Polo Civico di Centro interviene sulla vicenda Alitalia, suggerendo di sensibilizzare Roma sui disagi che la vendita ad Air France potrà portare al Nord Italia

Riceviamo e pubblichiamo

Una delle più storiche ed un tempo prestigiose aziende italiane, fiore all’occhiello per tutta la nazione, ha subito in questi ultimi periodi una lenta ma inesorabile caduta che è stata seguita dalla popolazione e dai mass media con grande cinismo.

Alitalia, azienda di trasporti aerei con partecipazione statale, si trova in situazioni economiche-finanziarie davvero precarie; numerose proposte di “salvataggio” della compagnia e numerosi interventi statali (odierni e passati) hanno portato come risultato la vendita, o meglio la svendita della nostra compagnia aerea al suo maggiore, e più prossimo, competitor straniero: Air France-KLM.

Si sono letti fiumi di inchiostro e numerosi interventi, anche di economisti famosi, sulla disastrosa situazione di Alitalia, situazione che si è sempre più aggravata da una gestione non imprenditoriale ma clientelare della compagnia. I politici hanno sempre ritenuto che le aziende a partecipazione statale fossero di loro esclusiva proprietà e non hanno mai pensato all’azienda in quanto “organismo vivo” capace di creare valore e prestigio. Il problema non è essere la quarta o quinta compagnia aerea europea, ma è dare un servizio ai cittadini.

In quest’ottica, l’affaire Alitalia altro non è che una mera manovra economica-finanziaria tesa a creare poli di interesse di altissimo livello i cui beneficiari saranno solo gli operatori stranieri: francesi ed olandesi.

Non si è più puntato su un piano concreto, sensato e fattibile di risanamento dell’impresa, non si è tenuto conto dei prossimi “tagli di personale” (che vengono demandati agli stranieri così da non assumersi la responsabilità), non si sono valutate le conseguenze sul mercato italiano della svendita di Alitalia ad Air France, non si è voluto incrementare il valore aggiunto che Malpensa ha creato a tutto il mondo dell’imprenditoria e dell’economia del Nord e quindi dell’Italia e del Sud-Europa.

La decisione del governo di avallare l’opinione del CdA di Alitalia di passare con Air France provocherà la perdita del lavoro per 5.000 dipendenti in Lombardia, provocherà la trasformazione di una compagnia nazionale in compagnia straniera, provocherà la vendita degli slot di Alitalia nei maggiori aeroporti italiani e stranieri (come a Heatrow), provocherà la retrocessione di Malpensa come nodo aeroportuale più importante del Sud-Europa a tutto vantaggio di Fiumicino e del Charles De Gaulle, aggiungerà crisi economica al Nord (stimata dagli economisti intorno ai 15 Mld. di euro) e la protesta di tutti gli abitanti lombardi e piemontesi. Questa è la situazione che si prospetterà nel prossimo futuro, senza allarmismi di sorta o cinismo di analisi; dati alla mano assistiamo al crollo dell’Italianità al fine di rafforzare la Grandeur Française. Siamo al Decadentismo dell’Italia, la cosiddetta 7° potenza industriale.

Ecco quindi che il PCdC, sempre fedele al suo ideale di stare dalla parte dei cittadini, approva in toto il malcontento dei lombardi e di tutti coloro che hanno sempre avuto a cuore l’Italianità e le grandi aziende nazionali.

Certo accadranno delle manifestazioni concrete di questo malessere della gente del Nord ma non ci sentiamo di appoggiare azione che possano penalizzare ancora di più la Lombardia con blocchi, sit-in ed altro. Questo provocherà disagi a tutti i cittadini, penalizzerà ancora una volta l’economia del Nord.

Nonostante la nostra più completa aderenza e vicinanza alle rivendicazioni dei cittadini lombardi, invitiamo alla razionalità ed all’incisività nell’esprimere le motivazioni del proprio malcontento e suggeriamo, altresì, di portare le manifestazioni concrete nel cuore del potere, cioè a Roma. Solo lì si potrà dare voce alle richieste dei Lombardi e di tutto il Nord e solo lì si potranno ottenere soluzioni ai problemi.

Si dovranno utilizzare tutte le strade politico-sociali per poter far sentire la voce del Nord e con ogni mezzo legale e propositivo, il PCdC si farà compartecipe, garante e portavoce dell’insoddisfazione del popolo.

Per una situazione difficile serve moderazione e fermezza di ideali e convinzioni: queste sono le armi che il PCdC vuole utilizzare durante la crociata a difesa dell’Italia, dell’Italianità, del Nord e di tutto il popolo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Dicembre 2007
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