Sciopero dei metalmeccanici, le aziende si fermano
I lavoratori seguono la tratattiva in corso a Roma durante la mattinata con presidi e scioperi. Qualche problema alla circolazione. Nel pomeriggio attesa per le trattative: "Pronti a tornare in strada"
«L’orario di lavoro va discusso con le persone e non con i documenti. È una vergogna dover fare ore e ore di sciopero per dieci euro».
Tanta è la differenza tra quanto chiede il sindacato e i cento euro proposti da Federmeccanica.
Matteo Berardi, della segreteria Fiom, non usa mezze parole. «Siamo qui fuori in mille e aspettiamo con fiducia la riapertura delle trattative a Roma, ma tutti devono sapere che ogni decisione deve esseere approvata dai lavoratori».
Lo sciopero spontaneo è partito questa mattina, lunedì 14 gennaio, intorno alle 7: fuori dai cancelli, chiusi, circa mille lavoratori.
I camion che dovevano scaricare sono in coda e hanno formato una lunga colonna che arriva fino alla strada Provinciale che da Cassinetta porta a Capolago. Sul posto polizia municipale e carabinieri.
«Oggi qui a Cassinetta si sono fermati tutti: non solo gli operai, ma anche i quadri e gli impiegati, perfino i dipendenti dei call center – ha continuato Berardi – . Sono bloccati i due cancelli di Cassinetta e anche i tre girelli di ingresso. Vedremo cosa accaderà nel corso della giornata a Roma».
Quattro i punti che i lavoratori pongono sul piatto della tratattiva. Li spiega il sindacalista della Fiom.
Salario: «Federmeccanica propone un aumento di 100 euro, noi chiediamo 117 euro: anche 17 euro sono per noi importanti».
Inquadramento professionale: «E’ antiquato, fermo al 1973, rivendichiamo qualifiche».
Orario di lavoro: «Va concordato con le Rsu e non gestito unicamente dall’azienda».
Mercato del lavoro: «E’ opportuno verificare i contratti di formazione e intermedi».
Nel corso della mattinata è giunta la notizia che anche altre aziende hanno accompagnato la trattativa con Roma: i dipendenti della Finnord, azienda metallurgica hanno bloccato la provinciale che porta da Jerago a Gallarate.
Attorno alle 12 la situazione rientra, ma è solo una pausa. In diverse aziende del comparto metallurgico scioperi ed assemblee riprenderanno nel primo pomeriggio, per seguire la trattativa a Roma. «Siamo pronti a scendere in piazza in caso di rottura delle trattative» confermano dal sindacato. Sempre in mattinata il direttore generale di Federmeccanica, Roberto Santarelli ha giudicato l’offerta del sindacato un «nuovo arretramento rispetto ad una proposta che già non ci piaceva».
(seguono aggiornamenti)
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