Il Roden Crater Project: da vulcano a opera d’arte
Aprirà nel 2011 e sarà l’opera d’arte ambientale più grande del mondo. James Turrell ci lavora tra trent’anni e a Villa Panza si svela in una incredibile mostra
È l’opera di arte ambientale più grande e imponente del mondo e James Turrell ci lavora dal 1974. L’apertura al pubblico è prevista nel 2011 e la lista d’attesa conta già un elenco lunghissimo. Il Roden Crater Project nel Painted Desert in Arizona direbbe da dire che nasce dalla “follia” artistica di un grande spirito capace di credere fino in fondo al suo progetto tanto da riuscire a comprare un vulcano spento in mezzo al deserto e trasformarlo in una immensa opera d’arte.
L’idea nasce a Turrell, esperto aviatore, sorvolando il deserto dell’Arizona quando vede un grande cratere, intuendone le incredibili potenzialità. Uno spazio ideale per le sperimentazioni dedicate alla luce naturale che da sempre affascina l’artista, che permette la contemplazione del cielo infinito di giorno e di notte. Un tema che pervade l’arte di Turrell e che il Conte Panza ebbe l’intuizione di comprenderne la genialità già nei primi anni Settanta.
«Ho conosciuto Turrell a Los Angeles negli anni Settanta. Mi ha ricevuto nel suo studio che mi ricordo essere senza porte, neanche pel la toilette, e illuminato da moltissima luce. Egli amava già allora la luce vera, il rapporto vissuto con il cielo e l’infinità dello spazio, con le stelle e le nuvole».
Il Roden Crater è raggiungibile solo in aeroplano e il tempo necessario per attraversare i tredici ambienti è indicato dallo stesso artista in 48 ore.
Uno straordinario lavoro del Dipartimento di Architettura dello IUAV di Venezia, durato oltre cinque anni, permette di visitare in anteprima la grande opera e coglierne la spiritualità nella mostra allestita a Villa Panza dal 16 maggio al 17 agosto. «Un luogo incredibile – come lo definisce il curatore Agostino De Rosa – dove la percezione abituale di spazio e di tempo cambiano. Quando incontrammo Turrell in un piccolo ristorante per camionisti ci disse di vivere il vulcano senza macchine fotografiche o riprese video per capire la natura del luogo. Fu una esperienza incredibile che ci ha aiutato nel lavoro».
La mostra offre una vasta ed esaustiva panoramica relativa sia alla orografia del sito naturale che alla configurazione di ognuno degli spazi sotterranei, attraverso il ricorso a sofisticate immagini digitali elaborate dal team Imago Rerum. Le proiezioni multimediali permettono di comprendere le varie implicazioni scientifico-astronomiche relative a ciascuno spazio realizzato o solo ipotizzato da James Turrell, stabilendo un fitto dialogo con i primi disegni provenienti dagli archivi della collezione Panza, relativi alle fasi in cui il sostegno di Giuseppe Panza di Biumo ne permise l’avvio. La comprensione di quello che sarà il progetto finale è garantita anche dalla presenza di animazioni digitali capaci di offrire al visitatore la possibilità di svolgere un viaggio virtuale all’interno dei vari ambienti del Roden Crater project, assistendo a fenomeni celesti e luministici visibili nei vari ambienti, attraverso un alternarsi di simulazioni diurne e notturne, in vari periodi dell’anno. Il fascino degli spazi progettati nel Roden Crater e dei fenomeni in esso reperibili è anche suggerita dai preziosi modelli fisici in bronzo, ideati dall’artista e realizzati, a tiratura limitata, dall’Hausler Contemporary di Monaco, e soprattutto dal soundscape appositamente realizzato da Maria Pia De Vito, Michele Rabbia e Maurizo Giri.
Orari:10 –18 (tutti i giorni escluso i lunedì non festivi). Ultimo ingresso ore 17.30.
Ingresso (comprendente mostra, Villa e Collezione Permanente): adulti 9 euro, ridotti (bambini 4-12 anni) 4 euro; studenti fino a 25 anni 5 euro. Aderenti FAI: 2 euro.
Per informazioni: FAI Villa e Collezione Panza
Piazza Litta 1- Varese. Tel. 0332/283960 e-mail: faibiumo@fondoambiente.it
Servizi per il pubblico:
Book-shop; Visite guidate (su prenotazione); Parcheggio interno
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