Laureati “col turbo” alla Liuc

Lo dice il decimo profilo di AlmaLaurea, consorzio di Atenei che ogni anno stila l'identikit dei laureati

Una università col “turbo” dove gli studenti si laureano in grane maggioranza in corso, fanno frequrenti viaggi all’estero e sono soddisfattissimi, molto più della media degli studi che hanno fatto. E’ questo il profilo dei Laureati Liuc che traccia AlmaLaurea, il servizio che rende disponibili online i curriculum vitae dei laureati, nato nel 1994 su iniziativa dell’Osservatorio Statistico dell’Università di Bologna e ora gestita da un Consorzio di Atenei Italiani con il sostegno del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,
 

I dati provengono più precisamente dal “X Profilo dei laureati italiani”,  che ha coinvolto quasi 185mila laureati nel 2007 di 46 Atenei tra i 51 aderenti al Consorzio, tra cui la Liuc. L’analisi confronta i risultati dei laureati a livello nazionale con quelli dei laureati dell’Università Carlo Cattaneo che hanno cominciato e terminato gli studi nell’Università.I laureati dell’Università Carlo Cattaneo (Liuc) coinvolti nell’indagine sono i giovani usciti dall’Ateneo nel 2007, in tutto 583: più precisamente 490 laureati post-riforma, di cui 235 di primo livello (il 90% “puri”), 246 delle lauree specialistiche biennali e 9 delle lauree specialistiche a ciclo unico; e 93 laureati pre- riforma.

Alla Liuc, il traguardo della laurea è raggiunto in media a 23,7 anni, prima di quanto non accada ai laureati triennali a livello nazionale (24,5 anni). La Riforma, per effetto della riduzione della durata legale del percorso di studi, ha contribuito ad abbassare l’età media alla laurea, comunque ben lontana dai 28 anni dei laureati italiani pre-riforma nel 2001.

Aumenta la regolarità negli studi, che per i laureati della Liuc è superiore alla media nazionale: il 64% conquista il titolo in corso (con un 24% che si laurea al primo anno fuori corso) contro il 44,7% del complesso dei laureati. Nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento, gli effetti positivi sulla regolarità negli studi sono comunque evidenti se si considera che nel 2001 i laureati italiani in corso erano appena il 9,5%.

La riforma universitaria ha portato anche ad un aumento dei laureati che frequentano regolarmente le lezioni: il 71% dei laureati triennali ha frequentato oltre i tre quarti degli insegnamenti previsti, in linea con la media nazionale (70%).

Per quanto riguarda lo stato sociale dei i laureati triennali dell’Università Carlo Cattaneo essi vengono, nel loro complesso, soprattutto da famiglie culturalmente più avvantaggiate: il 33% ha almeno un genitore laureato contro il 23% della media nazionale. I laureati Liuc hanno in prevalenza la Maturità scientifica (il 47%), ma una quota elevata, il 37%, ha un diploma tecnico; il 6% viene dal classico e altrettanti dal linguistico.

 

Per quel che riguarda le “attività collaterali”, lo studio sottolinea come nel passaggio dai laureati pre-riforma ai laureati di primo livello aumenta in modo consistente la quota di chi ha svolto tirocini e stage riconosciuti dal corso di studi: nell’università castellanzese, però in percentuale minore. I laureati dell’Università Carlo Cattaneo di primo livello coinvolti in tali esperienze sono il 43%, (la media nazionale è del 61%). Al contrario le esperienze di studio all’estero, in media radicalmente diminuito con il nuovo ordinamento, vedono per la Liuc risultati molto migliori rispetto alla media nazionale: l’esperienza di studio all’estero coinvolge infatti 22 laureati di primo livello (9 con programma Ue), un risultato più che positivo rispetto alla media nazionale (11%).

Il 97% dei laureati dell’Università Carlo Cattaneo si dichiara complessivamente soddisfatto del corso di studi, una percentuale notevolmente superiore alla media nazionale (87%). Con una punta tra i “decisamente” soddisfatti pari al 52%. Alla domanda se si iscriverebbero di nuovo all’Università risponde “sì” l’85% dei laureati Una percentuale che aumenta considerando anche i laureati che si riscriverebbero alla Liuc, ma cambiando corso (6%).

 

Dopo la laurea, 84 laureati su cento della Liuc hanno intenzione di proseguire gli studi (la media nazionale è dell’80,5%), e la gran parte dei laureati che ha espresso queste aspirazioni formative punta ad una laurea specialistica (78%).
 

Specialistica che quest’anno per la prima volta da quando è stato istituito il profilo, ne ha fatto parte dello studio: per ora, in Liuc il traguardo della conclusione degli studi specialistici è raggiunto a 24,9 anni (molto prima della media nazionale che è di 26 anni). Chi arriva agli studi specialistici proviene da famiglie più avvantaggiate culturalmente, così come avviene per i laureati triennali: il 43% ha almeno un genitore laureato. La percentuale dei laureati in corso è molto elevata, come era da attendersi, essendo i primi, quelli “più veloci”: il 97% contro una media nazionale del 69%, con il restante 3% che si laurea al primo anno fuori corso. Il 77% ha frequentato almeno i tre quarti delle lezioni. Durante il biennio specialistico, il 56% ha svolto tirocini o stage, il 27% ha studiato all’estero (il 14% con Erasmus). La soddisfazione rispetto al corso di studi è espressa da 97 laureati su cento (la media nazionale è il 90%). Un giudizio positivo che trova conferma in chi ripeterebbe lo stesso corso nello stesso Ateneo: 83%.

Questi sono i dati che riguardano la Liuc: on line però si può trovare il profilo di tutte le università del consorzio

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Pubblicato il 31 Luglio 2008
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