“Che i piani alti ora riflettano”
I ragazzi delle scuole superiori dei cinque istituti della città, compreso il liceo Grassi, sono andanti alla manifestazione nazionale
Tutti gli studenti delle scuole superiori di Saronno si sono ritrovati in piazza Santuario intorno alle 9 per dirigersi immediatamente alla stazione Cadorna. Centinaia di ragazzi sono così saliti sui treni in direzione Milano. All’iniziativa hanno partecipato, oltre all’Itis Riva, all’Itc Zappa, all’Ipsia Parma e al Liceo Classico, anche gli studenti del liceo Grassi che nei gioni scorsi non avevano manifestato preferendo l’autogestione.
Intorno a mezzogiorno dopo una mattinata a marciare per le vie del centro,
Danilo Sironi, Itis Riva Saronno, da Milano racconta che “Stiamo arrivando in Piazza Duomo e dubito ci staremo tutti. Prima ha grandinato, ma nessuno si è disperso, abbiamo resistito e adesso proseguiamo decisi questa protesta contro quest’assurdo decreto”.
Revina Ormeni, dell’Itc Zappa di Saronno: “Questa mattina non è entrato quasi nessuno in istituto. Siamo venuti tutti a Milano e ora siamo in piazza Duomo. È impossibile contarci, ma tutti vogliamo dire no a questo decreto. Qualcuno è appena andato via, abbiamo ottenuto quello che volevamo e fatto sentire un’unica grande voce”.
Nel pomeriggio la protesta si è spostata anche a Piazza Affari, dove si è diretto anche il gruppo degli studenti del liceo Grassi. Secondo il rappresentante d’istituto, Andrea Bertuolo, “Siamo in piazza Affari, il gruppo si è diviso, chi è rimasto in piazza Duomo e chi qui, per dire che per i tagli, per la crisi economica, non deve essere la nostra istruzione a pagare, non dobbiamo essere noi”.
Piazza Affari è stata liberata intorno alle 15.30. Alcuni studenti hanno poi iniziato a lasciare la protesta. Tra loro anche Stefano, rappresentante nella Consulta scolastica del liceo classico Legnani di Saronno: "È stata una bella manifestazione, pacifica, colorata. Eravamo in tanti, studenti, professori e anche bambini. Noi del Legnani ci siamo venuti in massa con lo slogan "Fare manifestazione con la testa" , perchè ieri abbiamo partecipato ad un’assemblea in cui abbiamo studiato e analizzato il decreto e abbiamo capito che questa riforma penalizzerà l’offerta formativa della nostra scuola ma anche l’università dove andremo un domani. Spero che, dopo questa giornata, chi sta ai piani alti a Roma inizi a riflettere".
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