Gli utenti della stazione: “È uno schifo, ma nessuno fa nulla”
Lo stato della struttura gallaratese crea lamentele e polemiche tra pendolari e passeggeri: "Promesse al vento, dovrebbero darci un servizio migliore"
A sentire i commenti dei passeggeri e degli utenti della stazione di Gallarate, le accuse del primo cittadino Nicola Mucci alle Ferrovie dello Stato non sembrano campate per aria. Se c’è qualcuno che continua a lamentarsi per la navetta gratuita tra il parcheggio dell’area mercato e la stazione tolta dall’amministrazione comunale, la maggior parte non ne può più e recrimina per l’abbandono in cui versa la struttura di piazza Giovanni XXIII: «La sera è uno schifo – dice la signora Giovanna, pendolare da una vita -. Non ci sono illuminazioni, la stazione è frequentata da gente che solo a guardarla fa paura. Io non mi fido a venire da sola: se c’è mio marito che mi accompagna bene, altrimenti prendo la macchina e vado a Milano». Anche Mohamed, giovane maghrebino da poco impiegato in un magazzino a Rho, non ama arrivare tardi a Gallarate: «Non si sa mai cosa può capitarti – dice -, è buio, una volta su due il sottopasso non ha le luci e quando piove si allaga». I controlli della polizia e dei carabinieri sono costanti, ma la sensazione di insicurezza rimane in quello che per anni, e forse ancora, è un vero e proprio snodo di buona parte della (piccola) malavita: «È vero che ogni tanto si vedono gli agenti o i militari – allarga le braccia Roberto, universitario e pendolare -, ma sfido chiunque a dire che è un ambiente tranquillo che ispira sicurezza». Il progetto delle Ferrovie dello Stato avrebbe dovuto fare di Gallarate uno dei fiori all’occhiello all’interno del progetto “Centostazioni”: 1,6 milioni di investimento, promesse di negozi e illuminazione costante, atrio rinnovato e via dicendo. I lavori sulla carta sono finiti, ma delle innovazioni promesse si riesce solo ad intravederne l’ombra: i negozi sono vuoti praticamente tutti, con carta scura sulle vetrine interne e cartelli “affittasi” perennemente appesi. «Il sottopasso che porta a Sciarè la sera è poco illuminato – spiega Carla, anche lei studentessa e pendolare -. Io mi faccio venire a prendere qui davanti da mio padre o dal mio ragazzo e facciamo tutto il giro piuttosto che attraversare quel corridoio». Le lamentele per i parcheggi che non ci sono e se ci sono costano troppo restano: «Qui nei dintorni la sosta è impossibile – spiega il signor Luciano, impiegato a Milano e pendolare da anni -, ci si deve accontentare del Metropark o di andare al mercato, ma adesso che non c’è più la navetta sarà un bel problema. Il Comune dice che non è responsabilità sua dover risolvere il problema? Forse è vero, ma allora dovrebbe attivarsi per far sì che le Ferrovie facciano qualcosa». «Il servizio delle Ferrovie noi lo paghiamo, ed è anche salato – commneta Marco, che da due anni fa tutti i giorni la Gallarate-Milano -. Per quello che offrono, vale a dire treni affollati, riscaldamento che va e non va, sedili sporchi e bagni inutilizzabili, direi che qualcosa da rivedere nella gestione c’è eccome». Infine, c’è chi frequenta la stazione da anni e ha visto e sentito promesse e cambiamenti: «Restiamo di stucco quando vedo che non si è fatto praticamente nulla per decenni – dicono in coro Anna e Dario, pendolari anche loro -. Parcheggiare è impossibile, da quando hanno messo la sosta a pagamento i costi sono lievitati. Ci sarebbe tutta l’area merci abbandonata a sé stessa, un vero schifo per come è tenuta: dovrebbero fare qualcosa, chi non sappiamo, ma vedere che nessuno fa niente e in più tolgono le navette fa arrabbiare. Il Comune dice che sarà con i pendolari? Potrebbe essere una buona cosa, vedremo».
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