Approvato il decreto “antistupro”. Ronde con ex agenti delle forze dell’ordine ed ex militari
Il capo del governo Berlusconi giustifica il ricorso alla decretazione d'urgenza con al lentezza dei tempi parlamentari. An fa approvare una modifica che rafforza il ruolo degli ex appartenenti a corpi di sicurezza e forze armate. Gli elenchi dei volontari in Prefettura
Approvato dal governo riunitosi questa mattina, venerdì 20 febbraio, il decreto legge detto "antistupro" voluto dal ministro degli Interni Roberto Maroni (Lega Nord), contentente norme mirate a contrastare questo tipo di reato. L’approvazione viene dopo settimane in cui il fenomeno è stato portato alla pubblica attenzione dai media enfatizzando alcuni episodi di particolare gravità. Il decreto istituisce le annunciate ronde, che saranno tuttavia composte in prevalenza da ex agenti delle forze dell’ordine ed ex militari: una modifica proposta da An (che detiene il ministero della Difesa con Ignazio La Russa) e approvata all’unanimità dal consiglio dei ministri. Il decreto stringe il cappio sui responsabili di stupri, disponendo fra l’altro il divieto di disporre gli arresti domiciliari. Fra le norme inserite nel decreto per sveltire i tempi parlamentari altrimenti necessariamente lunghi, quelle sullo stalking, legato al tema stupri, ma anche quella per che allunga il periodo in cui si possono trattenere gli extracomunitari nei centri di identificazione da due a sei mesi. Questa, anticipata nel decreto, precisa il ministro Maroni, è una norma già approvata dall’Europarlamento in materia di asilo e rimpatrio.
Saranno dunque ronde "controllate" quelle che vedremo per le strade: i membri non saranno armati, e saranno tenuti comunque ad agire in coordinamento con le Prefetture. No quindi a visioni "da Far West" in favore di un modello City Angels: sorveglianza a scopo dissuasivo. Gli elenchi dei volontari dovranno essere depositati in Prefettura.
Il capo del governo Silvio Berlusconi ancora una volta ha contestato la lentezza delle procedure parlamentari a giustificazione del ricorso alla legislazione d’urgenza, "essenziale" per avere dei risultati a breve termine. Cui peraltro si è fatto ricorso per quanto i casi di stupro, secondo lo stesso Berlusconi, siano calati del 10% circa dal 2006-2007, "anche a Roma, grazie ai pattugliamenti dei militari nelle città".
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