Alla Liuc si studia il caso “Pomini”, fuori dalla crisi partendo da lontano
Per sconfiggere la crisi l'azienda di Castellanza è partita dieci anni fa con il project e program management. Il caso è stato presentato all'università Cattaneo con Univa. Giangrande: «Ordini fino alla prossima primavera»
Risultato: «Oggi Pomini – ha continuato Fulvio Giangrande – è un’azienda in controtendenza rispetto all’andamento economico generale. L’adozione di un nuovo progetto organizzativo ci permette oggi di guardare con più tranquillità di altri al prossimo futuro. Prova ne è il fatto che il nostro portafoglio ordini arriva fino alla primavera del prossimo anno». Con buone probabilità, dunque, di scavalcare la crisi grazie al “Project e Program Management a supporto dell’innovazione”, messo al centro dell’incontro di quest’oggi. La sfida, ha spiegato Raffaella Manzini, professore associato della Facoltà d’ingegneria dell’Università LIUC, «è quello di fornire alle imprese strumenti in grado di aggirare, saltare tutti quegli ostacoli che si frappongono tra un’idea e la sua realizzazione, tra un’idea e la sua concretizzazione sul mercato». Con metodo e capacità di programmare. Elementi garantiti dall’adozione, all’interno delle realtà produttive, del project e program management.
Fin qui i vantaggi presentati quest’oggi, riguardanti il tema della capacità di gestire e programmare i progetti di un’impresa. I seminari “Laboratorio d’innovazione” organizzati da Liuc e Univa, però, non si fermano qui. Riprenderanno a maggio con un appuntamento dedicato al tema “L’outsourcing nelle attività d’innovazione e i servizi di sviluppo nuovo prodotto”. A luglio e a settembre, invece, si parlerà di “Innovazione e marketing per i mercati islamici” e “L’innovazione nei servizi”.
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