Reguzzoni: “I lavori a Santa Caterina li abbiamo pagati con le auto blu”
L'ex presidente della provincia risponde al lettore Massimo Bianchini: «L'eremo è il luogo più bello della provincia e diventerà migliore»
«Santa Caterina non è Gardaland. Non lo sarà mai, nemmeno quando i lavori saranno finiti». È a Roma ma per Marco Reguzzoni, l’eremo di Leggiuno è sempre argomento all’ordine del giorno. I lavori per la realizzazione dell’ascensore che collegherà la parte alta del promontorio al monastero, sono tra le opere di cui va più fiero e anche uno dei cantieri più "insoliti" realizzati da Villa Recalcati.
L’ex presidente della provincia ha voluto perciò rispondere subito alla polemica sollevata con una mail a VareseNews dal lettore Massimo Bianchini : «Mi sento il responsabile di quell’opera e ritengo giusto fare chiarezza – ha spiegato Reguzzoni -, iniziando dalla logica di quell’intervento: Santa Caterina è un luogo incantevole, il più bello della nostra provincia. Perchè un disabile o una persona anziana non dovrebbe avere la possibilità di vederlo? Inoltre è assurdo pensare che l’intervento dell’uomo sia sempre dannoso per l’ambiente. Lo stesso eremo ne è la dimostrazione: se non fosse stato costruito in una struttura naturale così complessa non avremmo oggi quella bellezza. Il nostro intervento è stato studiato nei dettagli per migliorare e non deturpare. Abbiamo sfruttato i benefici della modernità per offrire un servizio importante alle persone con problemi di movimento».
Reguzzoni non condivide le critiche nemmeno sulla "questione economica": «Diciamo che con i soldi risparmiati grazie al risparmio dovuto al taglio delle nostre "auto blu" abbiamo potuto finanziare tutta l’opera. Ricordo che l’intervento della provincia, oltre all’ascensore, ha permesso di ristrutturare le antiche cascine del Quiquio e di recuperare alcuni affreschi del Cinquecento che erano andati persi o ricoperti dall’intonaco. Nelle cascine è stato realizzato un bar e un negozio che vende al pubblico i manufatti dei monaci e offre un’ulteriore fonte per il mantenimento del luogo».
Non sarà un ascensore per pigri, ha precisato infine l’ex presidente di Villa Recalcati: «La struttura sarà attivata solo per offrire un servizio a chi ne ha effettivamente bisogno. Nessuno toglierà il piacere della camminata per scendere all’eremo».
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