Tra marketing ed emozioni scatta un Giro fuori dagli schemi
Poche Dolomiti, una cronometro originale e decisiva, le telecamere puntate sul dualismo Basso-Armstrong. La corsa rosa offre un'edizione particolare per il proprio centenario, con la speranza che a vincere sia la credibilità
Il 9 maggio l’Italia del ciclismo festeggerà un centenario. Non una ricorrenza qualsiasi, bensi quella del Giro d’Italia: storia, cultura, passione e tradizione di un Paese, non un semplice evento agonistico, sia chiaro.
La festa si svolgerà lungo un percorso che fa discutere, in primo luogo perché troppo al di fuori degli schemi ai quali gli appassionati e gli addetti ai lavori erano abituati. Partenza da Venezia, conclusione a Roma dopo ventuno tappe e due giorni di riposo, 3.395 chilometri attraverso la penisola, tredici regioni interessate. Angelo Zomegnan, direttore del Giro, gioca la carta della fantasia per un evento che ripropone, enfatizzata ad arte, la sfida tra Ivan Basso (foto a lato – G. Cottini) e Lance Armstrong, due stelle (la seconda in particolare) che stanno attirando l’attenzione dei media di mezzo mondo. La frattura alla clavicola del povero Lance, rimediata ad aprile, è ormai risolta: per un duro del Texas, sopravissuto al cancro, una semplice frattura è roba da poco… recupero record, in poche settimane, ed eccolo al via. La sfida che piace alle tivù è già confezionata, ma sarà quella di cui ha bisogno il ciclismo in questo momento?
A ben vedere, il filo conduttore di questa grande corsa a tappe, quest’anno più che mai, sembra il marketing, più che l’aspetto tecnico in sé. Le innumerevoli “tappe cartolina” con arrivi a Venezia, Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Roma contribuiscono a costruire uno spettacolo che, nell’ultima settimana, potrebbe riservare poche sorprese. Naturalmente, giudicando l’altimetria a freddo.
È evidente che il Giro del centenario è enormemente sbilanciato sulla cronometro “clou”, quella delle Cinque Terre, lunga oltre 60 km con due salite impegnative. L’unico vero tappone sarà appenninico, con un tris di montagne, il Catria, il Nerone e il Petrano concentrate in un solo giorno, mentre a seguire sono in programma il Blockhaus dal versante più facile e il Vesuvio, bella salita, ma difficilmente in grado di scuotere la classifica.
Lo spettacolo, indubbiamente, non mancherà, i finali di corsa sono stati studiati per suscitare emozioni, soprattutto televisive, perché la corsa è sempre più pensata in chiave di telecamere, ma rinunciare alle Dolomiti (un solo arrivo da quelle parti, all’Alpe di Siusi) e, di fatto, anche alle Alpi, è un azzardo che rischia di ritorcersi contro gli organizzatori. Tutto è in mano ai corridori, l’importante è che il Giro che vedremo sia credibile. Ci si è dimenticati troppo in fretta che anche l’edizione dello scorso anno era stata infiammata da due personaggi (Sella e Riccò) che, è emerso in seguito, ci stavano prendendo per i fondelli.
La credibilità, prima di tutto: a chi ama il ciclismo oggi interessa questo più delle prestazioni di Lance Armstrong, Ivan Basso e soci. La Gazzetta dello sport e l’organizzazione del Giro si affidano all’immagine dell’unica vera star del ciclismo recente, un 37enne con una vita leggendaria (foto da www.astana-cyclingteam.com) e una carriera tanto pazzesca quanto discutibile: il marketing chiede audience, di conseguenza Zomegnan, patron della corsa, ha scelto il top. Poco importa se alla voce “giovani=futuro”, questo Giro sembri piuttosto povero (ci si augura sempre di no).
Lo sport del pedale, ferito dal doping, ha bisogno di storie e imprese meno robotizzate e più a misura d’uomo, meno spacconi e più gregari. Questa corsa sia davvero lo specchio di una parte d’Italia. Un’Italia con pregi e difetti, ma assolutamente credibile.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
flyman su Ilaria Salis candidata alle europee con Alleanza Verdi Sinistra nel collegio NordOvest
Alberto Gelosia su Ilaria Salis candidata alle europee con Alleanza Verdi Sinistra nel collegio NordOvest
lenny54 su I no vax sono tornati a colpire in provincia: imbrattati i muri della redazione di Varesenews
malauros su I no vax sono tornati a colpire in provincia: imbrattati i muri della redazione di Varesenews
Felice su I no vax sono tornati a colpire in provincia: imbrattati i muri della redazione di Varesenews
PaoloFilterfree su A Varese Salvini prova a ricucire passato e futuro della Lega, ma Bossi non c'è
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.