Pdl e Lega, il voto non sposta nulla

Il voto in provincia di Varese non sposta i rapporti di forza della maggioranza e non dovrebbe avere grandi ripercussioni nelle amministrazioni più importanti, dove le segreterie provinciali attendevano i risultati per ricominciare le trattive su nomine e eventuali nuovi assessori. Dal punto di vista della maggioranza, i numeri di Lega e Pdl rimangono pressocchè invariati anche se in termini percentuali, la Lega rosicchia un punto al potente alleato. Alle politiche del 2008, in provincia, il Pdl era al 34,3%, la Lega era al 25%. Oggi, nel voto delle europee, il Pdl conferma il 34,3%, mentre la Lega cresce al 26,3%. Il calcolo delle percentuali tra le due forze, a Varese, è importante, perché sarà la base di partenza nei tavoli di maggioranza per esigere nuove poltrone di assessori e società controllate. L’accoppiata Pdl e Lega ha una egemonia politica e culturale che in provincia ha numeri nettamente maggioritari, intorno al 60%. Se confrontata con gli avversari, rafforza le sue posizioni; se guardata alla luce dei rapporto di forza interni, dovrebbe cambiare poco.

Buon risultato dell’Udc, che tiene e anzi si rafforza, passando dal 4,2 % dello scorso anno al 5,2%. L’Udc in provincia governa con il centrodestra, e la soglia del 5% gli darà modo di difendere le sue posizioni di assessori e poltrone.

Nella minoranza, il Pd perde 6 punti secchi, passando dal 24,6% delle politiche (erano insieme alla Bonino) al 18,1 di oggi. Di Pietro e Bonino guadagnano più di 6 punti. L’Italia dei valori gode dell’effetto “Tonino”, sale dal 3,7% al 6,4% ed è il partito che fa il balzo più importante nella provincia di Varese, mentre la lista Bonino si attesta al 2,5. La sinistra rimane minoritaria, alle politiche del 2008 la Sinistra Arcobaleno (tutti uniti) prese il 2,5 %, questa volta si sono divisi un 2,3% (Rifondazione e Pdci) e l’1,6% (Sinistra e libertà). Tra le curiosità, invece, l’1% dell’ammucchiata Mpa-Destra-Adc-Pensionati, lo 0,6% della fiamma tricolore, 0,5% della destra estrema di Forza Nuova, e persino lo 0,7% del Partito comunista dei lavoratori del trozkista Ferrando.