“Pil a meno 5% nel 2009 e lenta risalita solo nel 2010”

Sono le stime preoccupanti del centro studi di Confindustria che ha tagliato le precedenti previsioni che, a marzo, parlavano di un calo del 3,5%. «Le mancate riforme hanno costi enormi, intervenire subito»

Ripresa faticosa nel 2010 e crollo del Pil nel 2009 che si contrarrà del 4,9%. Sono le stime preoccupanti del centro studi di Confindustria che ha tagliato le precedenti previsioni che, a marzo, parlavano di un calo del 3,5%.
L’economia dovrebbe tornare a crescere dello 0,7% nel 2010 ma la ripresa sarà "ripida" e faticosissima per l’Italia. Nel 2009 i consumi si ridurranno dell’1,9%, accelerando il calo dello 0,9% che si è avuto nel 2008. Torneranno a crescere nel 2010 ( 0,7%) grazie a "una maggiore fiducia sostenuta dalla ripresa economica e a un reddito disponibile reale in aumento dell’1,2% dopo la riduzione dell’1,6% subita nel 2009".
Nei due anni tra il primo trimestre del 2008 e il primo del 2010, la recessione causerà la perdita di circa un milione di unità di lavoro (tra posti di lavoro e cassa integrazione). Il Centro studi di Confindustria sottolinea che il tasso di disoccupazione arriverà quest’anno all‘8,6% e nel 2010 al 9,3%, "livello che non veniva più toccato dal 2000".
Determinante secondo Confindustria è la necessità di nuove riforme. «Le mancate riforme hanno costi enormi e al contempo offrono gigantesche opportunità: facendo leva su infrastrutture, istruzione, pubblica amministrazione e liberalizzazioni il pil italiano può guadagnare almeno il 30% nei prossimi 20 anni». Emma Marcegaglia, numero uno di viale dell’astronomia, ribadisce la necessità di agire subito per permettere al paese di tornare a crescere. Gli ambiti da riformare indicati sono l’istruzione, le infrastrutture, il sistema finanziario e la giustizia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Giugno 2009
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