Stranieri a Varese, disoccupazione al 15%
I dati sull'occupazione evidenziano una crescita dei senza lavoro
I dati relativi al mercato del lavoro confermano il momento difficoltà del sistema produttivo. Le statistiche diffuse a fine aprile dall’Istat, relative al tasso di disoccupazione disaggregato a livello locale, confermano che anche in Provincia di Varese il numero di persone in cerca di occupazione è in crescita. Dopo 10 anni di discesa quasi ininterrotta nel 2008 il tasso di disoccupazione nel nostro territorio ha raggiunto il 3,5%, un dato leggermente inferiore alla media regionale (3,7%) e crescita rispetto al 2,9% dello scorso anno. Cresce anche il numero di persone “inattive”, cioè di persone tra i 15 e i 64 anni che, scoraggiate, che escono da ogni circuito di “attivazione” e decidono di non cercare più lavoro. In provincia di Varese nell’ultimo anno il tasso di inattività è passato dal 30,1% al 31,5%. Ad essere coinvolte da questo fenomeno sono in prevalenza le donne (41,9%) e in misura inferiore gli uomini (21,3%). Continua a crescere invece il numero di persone che si rivolge ai Centri per l’Impiego della Provincia di Varese per iscriversi nell’elenco anagrafico (+49,8% nei primi quattro mesi del 2009 rispetto allo stesso periodo del 2008). L’iscrizione è infatti il primo passo per ottenere il riconoscimento dello stato di disoccupazione, ma anche per poter accedere ai servizi offerti gratuitamente dai Centri per l’Impiego – informazione e consulenza, orientamento, preselezione, tirocini – e ai numerosi progetti attivati negli ultimi mesi a livello provinciale e regionale con l’obiettivo di supportare persone e aziende. I dati al 31 dicembre 2008 evidenziano che il 14,88% delle persone iscritte provengono da paesi extracomunitari. Sulla base delle rilevazione effettuate anche negli anni scorsi emerge che gli stranieri in cerca di occupazione iscritti presso i Centri per l’Impiego sono in prevalenza donne e che si concentrano nei grandi centri urbani (Busto, Gallarate, Varese) dove le possibilità di impiego possono essere maggiori. «L’attenzione di chi programma i flussi migratori deve tenere conto delle peculiarità locali – ricorda l’Assessore al Lavoro Alessandro Fagioli – I dati confermano una situazione generalizzata di difficoltà economica, anche in una realtà forte come quella lombarda e varesina. Posso solo immaginare cosa avviene a livello nazionale. Quindi, a fronte di un aumento della disoccupazione, chi parla oggi di sospensione dei flussi migratori sostiene tesi degne di considerazione.»
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