Tre euro in più per chi vola da Malpensa e Fiumicino: “ora basta”
Marantelli (PD): "È un aumento della pressione fiscale sui cittadini". Adiconsum: "basta alla privatizzazione degli utili ed alla socializzazione delle perdite" nel trasporto aereo
"L’aumento delle tariffe aeroportuali è di fatto un aumento della pressione fiscale. E i benefici vanno tutti al Comune di Milano. Sono cose che vanno dette". Con queste asciutte parole commentava giovedì la questione Daniele Marantelli, deputato varesino del Partito Democratico, a latere dell’inaugurazione della nuova sede tecnica di Lufthansa Technik in Malpensa.
Quella cifra tra gli uno e tre euro in più a passeggero (tre a Malpensa e Fiumicino), volta a finanziare gli enormi investimenti in programma, non è sfuggita a vari osservatori.
Non solo il parlamentare del PD se ne è lamentato: oggi prende posizione con forza anche l’Adiconsum nazionale, al grido di "Basta con la privatizzazione dei ricavi e la socializzazione delle perdite". L’associazione replica al governo che se gli utenti devono pagare di più, "almeno le compagnie aeree paghino 50 centesimi di euro per tratta per risarcire i passeggeri e i turisti". Per i quali chiede un Fondo Bilaterale mutualistico di risarcimento per bagagli perduti, ritardi e annullamenti dei voli, fallimenti di compagnie aeree, vacanze rovinate.
Quei tre euro non vanno giù: una "tassa" occulta a carico dei passeggeri per Paolo Landi e Pietro Giordano, dirigenti nazionali di Adciconsum – "senza alcun beneficio immediato per i disagi subiti". Nè gioustificabile con mirabolanti sviluppi sfuturi del sistema aeroportuale. Adiconsum afferma inoltre che "non è possibile continuare a finanziare solo con soldi pubblici i disservizi delle compagnie aeree e delle società di handling, magari gestite da grandi aziende private".
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