Fontana “I comuni non sono né una casta né un centro di spreco”

Il sindaco di Varese in veste di presidente dell’Anci regioplane così si esprime sulla decisione del Governo di rinviare la norma sulla riduzione di compensi di consiglieri e assessori

Valutiamo positivamente la decisione del governo di proporre il rinvio al 2011 della riduzione dei consiglieri e degli assessori comunali. Questo permette di avviare un confronto a tutto campo sui costi della politica che riguardi tutti i livelli istituzionali, nessuno escluso”.
Così Attilio Fontana, sindaco di Varese e presidente di Anci Lombardia sui esprime sulle ultime decisioni del governo in materia di rapporti con le amministrazioni locali.
"Come ANCI Lombardia – spiega l’ente in una nota – abbiamo criticato fermamente la norma in finanziaria che anticipava la riduzione dei consiglieri comunali e degli assessori perché era stata fatta senza un doveroso confronto con gli altri livelli istituzionali e perchè il risparmio presunto era molto superiore rispetto al dato reale. Ribadiamo che si risparmierebbe di più riducendo di una decina i consiglieri regionali o i parlamentari, o di qualche commesso delle istituzioni nazionali. Invece ci si vuole accanire sui Comuni, su consiglieri ed assessori che certo non sono una casta privilegiata. Se non ci si crede proponiamo a qualche noto editorialista di provare in prima persona a fare l’amministratore comunale".
I problemi veri dei Comuni sono ancora tutti però tutti sul campo. Gli obiettivi dati dalla finanziaria 2010 al comparto dei Comuni sono troppo alti e il risultato sarà una ulteriore riduzione degli investimenti , le regole del patto di stabilità continueranno a rendere quasi impossibile il pagamento delle imprese, i tagli ai trasferimenti e la non restituzione integrale dell’ICI mettono in discussione la possibilità di continuare a gestire i servizi per i cittadini.
Positivo è il reintegro di fondi per i piccoli comuni e per le unioni che però continuano a vivere situazione di forte difficoltà.
I comuni sono i soggetti che in questi anni hanno garantito politiche di coesione sociale nonostante siano diminuiti i fondi ricevuti dallo Stato per finanziare le politiche sociali, hanno realizzato circa il 70% degli investimenti, in Lombardia si fanno il 15% degli investimenti nazionali e si sono ridotti dal 2003 al 2007 di circa il 15% per effetto del patto di stabilità; hanno contributo al risanamento della finanza pubblica più dello Stato e dei Ministeri e in Lombardia hanno superato l’obiettivo con 330 milioni di euro di riduzione del debito dal 2003 al 2007; continuano a supplire lo Stato in molti campi fornendo servizi cui non sono tenuti o per il cui pagamento passano interi lustri. Complessivamente i comuni lombardi hanno speso € 1093 per abitante circa € 65 meno della media nazionale, per il personale € 270 pro capite e € 30 meno che nella media nazionale.
L’iniziativa di ANCI deve continuare per comunicare ai cittadini, al mondo economico e sociale che senza i Comuni non ci saranno politiche sociali adeguate ed investimenti necessari, dalla messa in sicurezza delle scuole a strade, parcheggi, riqualificazione ambientale ed urbanistica. Ed insieme va continuata la fermezza nell’atteggiamento nei confronti del governo per cambiare il patto di stabilità e per chiedere che non siano applicate le sanzioni per chi non ha rispettato il patto di stabilità nel 2009 perché ha deciso di continuare a fare investimenti e pagare le imprese.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Gennaio 2010
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