Non dimenticare il passato per non fare che si ripeta
Al teatro Politeama, oltre mille spettatori hanno applaudito i ragazzi dell'artistico che hanno rappresentato il dramma di Francine Christophe. Premiati dal Prefetto oltre 50 deportati
Il cinema teatro Politeama a Varese era esaurito. La Giornata della Memoria, organizzata dalla Consulta Provinciale studentensca, insieme all’Ufficio Scolastico Provinciale e a Prefettura e Comune di Varese, Fondazione Molina, Anpi, Istituto Luigi Ambrosoli , ha vissuto momenti di emozione, questa mattina, sia per lo spettacolo dei ragazzi del laboratorio teatrale del liceo artistico Frattini, sia per la testimonianza diretta della deportata Francine Christophe, autrice del libro "Non sono passata per il camino”, sia per la premiazione di deportati da parte del Prefetto di Varese Simonetta Vaccari.
Davanti a oltre mille spettatori, tra studenti e reduci, i ragazzi del Frattini, guidati dal regista Andrea Minidio, hanno rappresentato una parte del racconto di Francine Christophe, deportata a otto anni in un campo di concentramento dove vi è rimasta fino a dodici : « Abbiamo voluto rappresentare la fase di "avvicinamento" al lager descritta da Francine – ha spiegato il regista – La disperazione e l’abominio sono stati drammatizzati da maestri del mondo dell’arte. Noi ci siamo voluti concentare sulla parte del racconto ancora pervasa dalla speranza, dalla voglia di cantare e recitare. Mettere in risalto, l’umanità sospesa verso l’ignoto, che si aggrappa alla vita per affrontare il proprio destino. Non è stata una scelta pacifica: ne abbiamo discusso molto ed eravamo preoccupati che all’autrice non piacesse la nostra drammatizzazione. Invece è andata benissimo e abbiamo ricevuto molti complimenti».
Gli applausi a scena aperta ai cantanti, ai musicisti, agli attori in erba che rappresentavano l’angoscioso cammino verso l’ignoto, hanno introdotto la testimonianza dal vivo della scrittrice. Francine Christophe ha invitato gli studenti ad "amare la vita" ad apprezzare la libertà e a non abbattersi davanti alle avversità. Una lezione che lei ripete da anni e che nei giorni scorsi ha lasciato ai ragazzi di alcuni istituti superiori del varesotto. Nel libro, la scrittrice racconta di aver buttato giù le proprie memorie in occasione di un viaggio in aereo negli Stati Uniti da cui, pensava, non sarebbe tornata: «Volevo lasciare una testimonianza ai miei figli. Quindi, ho riunito i tanti appunti che avevo scritto in quegli anni. Ci sono parti in cui il pudore ha prevalso sulla crudeltà della realtà perchè non voleva essere un libro da divulgare. Era una sorta di testamento, che è stato pubblicato ben 25 anni dopo. E oggi, che in Francia, come in Italia, abbiamo ancora alcune "frange nere" che non siamo riusciti a "ripulire" del tutto, ricordare cosa è stato è importante per evitare che si ripeta».
A conclusione della mattinata, il Prefetto Vaccari ha premiato gli oltre 50 deportati nei campi di concentramento e di lavoro della provincia di Varese: combattenti presi prigionieri o oppositori del regime che vennero spediti nei lager nazisti.
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