Argento per l’Italia con Pietro Piller Cottrer
Nella 15 km di fondo ottimo secondo posto dell'azzurro, battuto solo dal grigionese Dario Cologna. Niente da fare invece nella discesa maschile e nella 10 km di fondo femminile
Inizia a farsi più pregiato il medagliere dell’Italia alle Olimpiadi di Vancouver. Se l’oro per il momento rimane tabù, la spedizione azzurra si arricchisce di un grande argento centrato da Pietro Piller Cottrer nella 15 chilometri di fondo, disputata a tecnica libera con partenza singola. “Cater-Piller” ha perso solo da un altro atleta di genitori e lingua italiana ma di nazionalità svizzera, quel Dario Cologna che dopo la Coppa del Mondo 2009 conquista anche il primo titolo olimpico della propria carriera.
Fuori clamorosamente dal podio invece le nazioni nordiche: il bronzo è infatti andato al ceco Lukas Bauer, che ha preceduto di poco lo svedese Hellner tradito dal proprio finale, la sua arma migliore.
Grande comunque la prestazione di Piller, che ha iniziato su buoni ritmi e ha pagato solo la seconda frazione di gara, quella cronometrata all’intertempo degli 8,7 chilometri in cui Cologna si è avvantaggiato nettamente al pari di Hellner. Poi però l’azzurro è cresciuto mentre lo svedese, Bauer, Vittoz e pure il norvegese Northug (in piena defaillance) hanno pagato caro il tentativo di tenere i ritmi dell’elvetico.
Alla fine sono 24 i secondi che dividono Cologna da Piller, un distacco che consegna l’oro all’atleta grigionese e alla spedizione svizzera che festeggia così il terzo oro dopo Amman (sabato) e Didier Defago che ha vinto la discesa libera maschile disputata poco prima della 15 chilometri di fondo.
Male in quel caso gli azzurri, con Heel miglior italiano in 12a posizione (e Fill chiude poco dietro) nonostante una prova buona dal punto di vista della tecnica. Dietro Defago medaglie anche per il norvegese Svindal e l’americano Miller.
In precedenza l’Italia non aveva brillato nel fondo femminile impegnato nella 10 chilometri a tecnica libera. Vittoria netta per la svedese Charlotte Kalla, nipote del divino Gunde Svan, su Kristina Smigun (Estonia) e Marit Bjorgen (Norvegia); azzurre in difficoltà con Follis 11a e la novità Rupil 14a.
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