Luca Marino: «Dopo il Festival di Sanremo vi presento il mio disco»

Il cantante bustocco racconta l'esperienza di Sanremo e pensa ai suoi progetti per il futuro. Intanto, il suo Intanto, il suo lavoro d'esordio è nei negozi

Luca MarinoAntonella Clerici, dal palcoscenico dell’Ariston l’ha presentato così: «Viene da Varese, prima di diventare musicista ha lavorato nel laboratorio di pantofole di famiglia e ha sognato di diventare fumettista. Poi nella sua vita è arrivata la musica. È con noi, Luca Marino».
Era la prima serata di gara per i giovani della “Nuova Generazione” e, il cantante bustocco, si è presentato sul palco dell’Ariston con "Non mi dai pace”, la canzone che ha conquistato il pubblico e che l’ha portato dritto in finale.
La bella esibizione non è basta per fargli vincere il premio della sua categoria (che è andato a Tony Maiello), ma li ha comunque aperto "le porte" nel mondo della musica. Oggi, tornato dalla città ligure, racconta: «Stavo pensando all’esperienza del festival in questi giorni. È stata forte, mi ricordo il palco, la gente e mi ha permesso di avere una forte visibilità per tutto quello che potrebbe succedere adesso. È uscito il disco e stiamo pensando al futuro».
Il negozio di pantofole in cui lavorava con il padre è un ricordo lontano, i fumetti sono rimasti una passione mentre quella della musica diventa, sempre più, qualcosa di concreto: «Un signore al Festival mi ha detto “Meno male che non fai più le ciabatte”. In linea generale mi ha fatto piacere essere apprezzato per la mia canzone e per come suono. Arrivare in finale tra i giovani è stata una sorpresa, non me lo aspettavo ed è stata una soddisfazione».
Intanto il suo album d’esordio è nei negozi di dischi, si intitola “Con la giacca di mio padre” ed è prodotto da Christian Lavoro con la direzione artistica di Danny Virgillo, manager varesino che ha scoperto il talento di Luca. Impronta acustica con accenti pop-rock e folk, contiene nove canzoni tra cui il brano sanremese. Un disco di debutto che come racconta Luca, si intitola così perché: «Vuole significare il passaggio del testimone da un padre al figlio, l’assunzione delle proprie responsabilità. Ora tocca a me, prendo in mano la mia vita e mi trovo di fronte il futuro. Spero di realizzare le mie aspettative». Noi invece, aspettiamo di ascoltare Luca sui palcoscenici della provincia e non solo.

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Pubblicato il 24 Febbraio 2010
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