La carpa di Varese, famosa in tutt’Europa
Arrivano anche da paesi lontani per poter ammirare l'esemplare che vive nel nostro lago. Sono amanti del carpfishing. Pagano per potersi accampare in attesa che la carpa abbocchi
Vengono da tutt’Europa per ammirare le carpe del lago di Varese. Sono amanti della natura e appassionati di fotografia. Il loro hobby è quello di pescare la carpa, pesarla, fotografarla e ributtarla in acqua. Non uccidono, non distruggono.
È una tradizione che va avanti ormai da anni, grazie alle informazioni che vengono condivise su internet, nei forum, nei blog in tutte le lingue. E così, arrivano a colpo sicuro, dopo aver macinato migliaia di chilometri. Sanno cosa fare, dove piazzarsi e dove pescare.
Come gli ultimi tre "ospiti" della costa gaviratese. Arrivano dall’Est: sono due cittadini della Repubblica Ceca e uno slovacco. Sono stati accampati una settimana in riva al lago, sotto gli alberi, al freddo e con un’umidità alle stelle: « Siamo arrivati venerdì scorso e oggi ripartiamo – spiega uno dei pescatori cechi dal nome impronunciabile – Appena giunti, siamo andati a pagare 25 euro in Provincia per la licenza, poi abbiamo noleggiato l’attrezzatura ( gommoni e canne da pesca) alla Cooperativa dei pescatori Calcinate. In tutto paghiamo 42 euro a persona».
Sbrigate le pratiche, hanno imboccato, a colpo, sicuro, il praticello privato che li conduce fino allo slargo in riva al lago, hanno scaricato tutto e si sono sistemati. Non hanno servizi, non hanno assistenza: vivono seminascosti dalle piante, in attesa che abbocchi la carpa: « Purtroppo, questa è stata una settimana sfortunata – spiega il "carpista" – forse fa ancora troppo freddo. Non ne abbiamo vista una…».
Il "carpodromo" ( come viene chiamato) attira appassionati da tutt’Europa, da aprile fino a ottobre: nei mesi estivi la pesca avviene di notte, quando è più fresco, ma ora il clima non è dei migliori.
Tanto movimento, però, non piace ai residenti del posto che hanno sollecitato più volte l’amministrazione di Gavirate perchè proibisca il campeggio selvaggio: « È una richiesta giusta – ha commentato il sindaco Felice Paronelli – stiamo predisponendo un’ordinanza di divieto su tutto il nostro territorio».
Con il divieto sul suolo gaviratese, i carpisti saranno costretti a trovare un’altra collocazione: sui blog, ben presto, saranno disponibili nuove e aggiornate informazioni. La tradizione non morirà…
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