Vaccino contro l’Aids: dalla Tailandia arriva una buona notizia
Quattro esperti mondiali a confronto all'Università dell'Insubria. Ospiti del professor Accolla, hanno fatto il punto della ricerca su questa malattia ancora troppo diffusa
Quattromila nuovi casi di infezioni all’anno. A vent’anni dall’emergenza sanitaria, sono ancora tante le vittime del virus dell’Hiv. Complice l’abbassamento dell’attenzione su un problema che è ben lungi dall’essere risolto.
Certo, la comunità scientifica ha dato un’importante risposta creando farmaci retrovirali che, pur non debellando il virus, lo contengono assicurando una vita più lunga. Ora, però, la maggior parte degli sforzi è concentrata sulla ricerca di un vaccino, che immunizzi la popolazione, così com’è stato per la polio o il vaiolo.
Questa mattina, all’Università dell’Insubria hanno tenuto una lezione a dottorandi e studenti quattro dei più quotati esperti al mondo che stanno studiando il virus HIV: « Le loro ricerche – ha spiegato il professor Roberto Accolla, ordinario di Patologia generale all’Università dell’Insubria – puntano a capire dove si localizzi il virus e come riesca a eludere le difese immunitarie e farmacologiche. La comunità scientifica, comunque, è alla ricerca del vaccino, la risposta definitiva alla malattia».
Un mese fa, un’equipe formata da ricercatori statunitensi e tailandesi ha pubblicato i risultati di una sperimentazione che, per la prima volta, ha dato segnali decisamente positivi: « Il vaccino è stato testato sulla popolazione tailandese, considerata ad alto rischio – ha chiarito il professor Accolla – Si trattava di persone sane: a distanza di tempo è stato verificato che la percentuale di persone vaccinate rimaste è stata superiore del 26% rispetto al campione analogo non sottoposto al vaccino».
Un risultato concreto, dunque, atteso da anni, visto che tutti i risultati precedenti erano falliti: «Il fatto è che la comunità scientifica si sta muovendo a tentativi. Il risultato della Tailandia, quindi, viene considerato un passo avanti decisivo per capire in quale direzione muoversi».
All’incontro odierno erano presenti il professor Giuseppe Pantaleo del centro ospedaliero universitario di Losanna il cui lavoro viene sovvenzionato anche dalla Fondazione di Bill e Melinda Gates, il professor Luigi Buonaguro, dell’Istituto dei Tumori di Napoli, il professor Guido Poli, dell’Istituto scientifico San Raffaele di Milano e il professor Adriano Lazzarin, dell’ospedale San Raffaele.
In autunno, invece, è atteso il professor Robert Gallo. Lo scopritore del virus dell’HIV , insieme a Luc Montagnier, sarà ospite dell’Università dell’Insubria per fare una’altra giornata di focus sull’AIDS, un tema poco seguito ma che ancora impegna la comunità internazionale scientifica.
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