Le case nuove popolari? Piene di guai
Porte che non si chiudono, riscaldamento che non funziona, infiltrazioni d'acqua: gli inquilini dell'Erp di San Macario, segnalano problemi di ogni genere. L'amministrazione: "Siamo già al lavoro"
Ci sono voluti undici anni per finirle, ci vorranno ancora alcune settimane per correggere i piccoli e grandi difetti nella costruzione scoperti: davvero una brutta sorpresa per gli inquilini delle case popolari di San Macario, consegnate lo scorso aprile e – si scopre ora – piene di magagne di ogni
genere. L’elenco è lungo e va dalle porte che non si chiudono agli allacciamenti alla rete elettrica sbagliata, alle infiltrazioni d’acqua, dalle maniglie montate male ai punti luce mancanti, alle riscaldamento che non funziona. L’aspetto forse più inquietante: quello delle (piccole) perdite nella rete del gas che alimenta le caldaie dei singoli appartamenti, rilevata prontamente al momento del collaudo degli impianti da parte del gestore del servizio gas. «Stiamo intervenendo per risolvere i difetti» spiega il neoassessore Matteo Brivio, alle prese con l’inaspettata urgenza dei lavori sul complesso Erp “ereditato” dal centrosinistra. «Gli operai comunali sono già al lavoro da alcuni giorni. Stiamo procedendo per dare il minor disagio possibile agli inquilini», che nel frattempo hanno dovuto convivere – ad esempio – con la mancanza di riscaldamento. I difetti costruttivi sono stati per ora rilevati in cinque appartamenti (in tutte e tre le unità dell’Erp di San Macario, nato da ristrutturazione di edifici a corte già esistenti), ma il numero potrebbe salire, considerando anche che finora sono state assegnate tre quarti delle abitazioni e che quindi anche in altre potrebbero esserci sgradite sorprese.

In consiglio comunale è stato indicato anche che i difetti derivano da «mancanze dell’impresa appaltatrice». L’ipotesi della richiesta di risarcimento e danni è allo studio, mentre si apre anche la questione della responsabilità sul controllo: «Le disfunzioni – ha fatto notare Brivio – dovevano essere contestate al momento del collaudo dell’opera, prima de
lle elezioni». Elezioni che hanno segnato il cambio di amministrazione, con il passaggio di consegne tra quella di centrosinistra (che ha realizzato l’intervento, avviato oltre dieci anni fa) e quella di centrodestra. Insomma, la questione potrebbe diventare oggetto di scontro politico, anche se la richiesta di fare chiarezza è venuta dai banchi dell’attuale opposizione, dall’ex vicesindaco Paolo Bossi. Quanto al danno, si sta ancora quantificando: solo il materiale per modificare l’impianto idraulico è costato 800 euro, senza contare manodopera e murature da rifare. A questo si aggiungono i lavori sugli impianti elettrici e sulle porte. Nel frattempo è emerso un altro problema, di diversa natura: durante i temporali di inizio maggio la centralina Enel ha subito danni a causa di un sovraccarico, alcuni quadri sono fuori uso. «In questo caso ci attiveremo per ottenere rimborso dall’assicurazione di Enel» conclude Matteo Brivio.

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