Dai roghi delle streghe ai crematori di Auschwitz, il fil rouge del pensiero magico

Un'Europa condizionata da correnti "carsiche" di irrazionalità pronte a riemergere durante le grandi crisi. Questa la lettura del politologo Giorgio Galli nel libro-intervista "La svastica e le streghe", presentato a chiusura di BiblioBook

Un tuffo in un passato oscuro, all’ombra di una cultura esoterica e irrazionale che fece da terreno di coltura per gli orrori della guerra e dell’Olocausto. È quello che offre, con acume e intelletto non diminuiti dall’età – 82 primavere – un politologo di fama come il professor Giorgio Galli, autore di apprezzati volumi ("Il bipartitismo imperfetto", "Storia del partito armato", "Hitler e il nazismo magico" solo per citare i più noti). Galli è stato ospite della biblioteca comunale di Busto Arsizio per concludere BiblioBook, la rassegna libraria con gli autori quest’anno portata in tour nei luoghi deputati, più di tutti, alla lettura. La volontà di tramandare l’abitudine di leggere è stata richiamata, nel saluto introduttivo, dall’assessore Claudio Fantinati; Galli si è congratulato per il lavoro svolto con i bambini e i ragazzi.

Il volume presentato, La svastica e le streghe. Intervista sul Terzo Reich, la magia e le culture rimosse dell’Occidente", è un dialogo in forma di intervista fra Galli e Luigi Sanvito, curatore della saggistica storica presso l’editore Hobby&Work e "spalla" del professore milanese nella serata. Nasce come intervista sulla falsariga di illustri precedenti: l’Intervista sul fascismo di Renzo De Felice o quella sul nazismo di George Mosse. Al centro, un convitato di pietra: un elemento che la storia ufficiale, ritenendolo una quantità non "misurabile", evita o relega a pubblicazioni di bassissimo livello. Quello dell’occulto, dell’esoterismo, dell’irrazionale: della cultura "altra", insomma, e del suo influsso sugli ambienti del potere. Quando questo si fa assoluto e si nutre degli umori della cultura "altra", la combinazione può risultare fatale. «Non si spiegano l’antisemitismo e l’Olocausto senza quel background irrazionale» sintetizza Sanvito.
L’accoppiamento, invero ardito, fra il nazismo e il fenomeno della stregoneria, che lo precedette di almeno mezzo millennio, riporta alle radici di un fenomeno che Galli esplica in questi termini: esiste nella cultura europea un filone di pensiero e di pratiche irrazionali manifestatosi e più riprese durante snodi chiave di crisi e di cambiamento. Uno di questi fu tra la metà dell’Ottocento e quella del Novecento, la crisi della modernizzazione; un altro, secoli prima, era stato il laborioso parto dell’Evo Moderno, fra Quattro e Seicento. In questo frangente Chiesa e Stato, tradizionali rivali fin dal Medioevo, si coalizzarono contro l’emergere, soprattutto in ambito rurale, di una cultura a forte componente femminile e con elementi di partecipazione comunitaria, di cui Galli vide una sorta di riflesso cosciente secoli dopo, nel risveglio femminista durante il Sessantotto. La risposta fra Quattro e Seicento alla cultura del sapere tradizionale e magico era stata da parte cattolica come protestante la repressione, la tortura, il rogo, un olocausto al rallentatore contro un femminile "non allineato"; ma non solo. La società "patriarcale" avviò anche, argomenta Galli, una risposta alle tensioni sociali che sfociò infine nella democrazia rappresentativa. E quell’annientamento della componente irrazionale si domostrò funzionale al sorgere della scienza moderna, quella di Cartesio, Galileo, Newton, divenuta poi essa stessa ideologia con il positivismo e lo scientismo otto-novecenteschi.

Galli, che vide la guerra da adolescente, si pose le domande che sarebbero sfociate nel 1989 in "Hitler e il nazismo magico", un volume che aprì il suo filone di indagine "esoterico", sempre all’insegna del rigore pur indagando una materia spesso associata alla ciarlataneria. Le conseguenze di quel pensiero nella Storia non sono affatto cosa da ciarlatani, purtroppo.
Per l’attento pubblico (una cinquantina gli intervenuti), Galli ripercorreva quindi le tappe dell’arrampicata al potere nazista. «Hitler fece una cosa rara per un politico: stilò un programma, lo pubblicò in Mein Kampf e vi si attenne scrupolosamente. Nessuno lo prese sul serio. Lo sottovalutarono gli ebrei di Germania, i francesi, i comunisti». A nutrire il movimento nazista al suo nascere, legato fra l’altro alla società segreta esoterica Thule, vi fu l’incrocio del pensiero di tre figure della cultura ottocentesca: Joseph Arthur de Gobineau, autore del "Saggio sulla diseguaglianza delle razze umane"; Stewart Houston Chamberlain, un inglese innamoratosi della Germania che nel suo "I fondamenti del diciannovesimo secolo" creò il concetto di "razza ariana"; infine, madame Blavatsky, l’occultista ucraina fondatrice della teosofia e di tutta quella vasta corrente culturale, ancora molto viva nella cosiddetta "archeologia misteriosa", che richiama "continenti perduti" come Atlantide e Lemuria, misteriose scuole iniziatiche in Tibet e India, e una storia umana molto più lunga e complessa di quel che ci dice l’archeologia. Suggestioni che mezzo secolo dopo sarebbero state fatte proprie anche dalla sezione culturale delle SS naziste.

Su queste basi culturali, con i politici democratici di Weimar incapaci di rispondere alla crisi del ’29, Hitler prese il potere, inizialmente attenendosi ad una certa realpolitik. Ad una prima fase di lavori pubblici, simboleggiata dalle Autobahn di Fritz Todt e dal trionfo organizativo delle Olimpiadi di Berlino del 1936, si contrappose la scelta per la guerra. Una svolta in cui Galli vede il riemergere prepotente della cultura irrazionale, mistico-razziale, che già permeava il Mein Kampf hitleriano, in cui "l’ebreo" assurgeva a incarnazione metafisica del Male, e "l’ariano" a portabandiera del Bene. «È tra fine ’37 e inizio ’38» che Galli individua il punto di non ritorno in cui il delirio irrazionale del regime orienta definitivamente la scelta per la guerra. Che farà della della svastica (altro simbolo dell’esoterismo occidentale otto-novecentesco, non va dimenticato) il simbolo assoluto del Male.

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Pubblicato il 08 Giugno 2010
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