In centinaia in marcia sotto la luna
Partecipazione massiccia alla manifestazione contro la terza pista dell'aeroporto di Malpensa: tanti cittadini di Lonate, ma anche di Varese, Magenta e dei comuni piemontesi

Ai sindaci è andato subito il ringraziamento di Roberto Vielmi, che sei mesi fa ha dato vita a Viva Via Gaggio, un esperimento di mobilitazione e di raccolta delle forze sociali e politiche sul territorio. «Il nostro nemico peggiore è la rassegnazione, finché non vedremo le ruspe e il filo spinato avremo speranza» ha spiegato alla partenza della camminata, prima di mettersi in marcia con in spalla gli altoparlanti («primo contributo della parrocchia di Lonate»). «Qualcuno – commenta – vuole ridurci a un gruppo che suona le chitarre, che difende solo il suo paese. E invece noi siamo un movimento politico, che fa richieste alla politica». Accanto passa un gruppetto di ragazzi di colore: «Qui veniamo ogni domenica, è vicino a casa» spiega Nyiang Bara, ventunenne del Senegal, in Italia da tre anni. Per gli operai stranieri non esistono i weekend all’estero con i low-cost.
La serata si è conclusa in piazza a Tornavento, dove Walter Girardi ha consegnato agli amministratori l’invito ad approvare una mozione a sostegno del progetto dell’ecomuseo presentato dal comitato. Non manca qualche preoccupazione, per le critiche ricevute nell’arco dell’ultima settimana: «C’è qualcuno che ci accusa di fare malainformazione. Ma gli stessi che criticano sono quelli che dicono che la terza pista coprirà una cava abbandonata: è questa la vera informazione?». E più di una persona ha considerato non casuale la serie di atti vandalici che domenica notte hanno colpito tre edicole votive nel bosco, adombrando l’ipotesi che servano a screditare il movimento. I danni li ha scoperti al mattino di lunedì Ambrogio Milani, che negli anni novanta, insieme a un pugno di altri volontari, ha riscoperto la memoria e le strade dell’area del Gaggio, rimaste inaccessibili per decenni a causa delle servitù militari. Oggi non ha intenzione di perderle per la terza pista ed è anche per questo che ogni giorno passa di qui a curare le canaline, a chiudere le buche, per fare vedere a tutti la bellezza del bosco del Gaggio. «Altro che quattro sterpaglie, come dicono quelli che vogliono la pista», commenta qualcuno.
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