Falsi gratta e vinci: scoperta truffa milionaria

Il giro, emesso da una società di Turate, è stato scoperto dalla Guardia di Finanza. Milioni di tagliandi sequestrati

falsi gratta e vinciLa Guardia di Finanza di Olgiate Comasco, ha terminato una verifica fiscale nei confronti di una società di Turate che aveva messo in atto un’attività illecita di commercializzazione di tagliandi “gratta e vinci”.
L’attività ha permesso di scoprire poco più di 7.000.000 euro di ricavi e circa 1.400.000 euro di Iva nascosti al fisco, oltre all’omesso versamento d’imposta di svariate migliaia di euro.

La società è stata individuata al termine di complesse indagini di polizia giudiziaria svolte a livello nazionale, anche da altri reparti del Corpo, che hanno consentito di sequestrare milioni di tagliandi “gratta e vinci” commercializzati illegalmente, poiché privi delle autorizzazioni dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.

A questo punto gli agenti hanno proceduto ad accurati accertamenti sulla posizione fiscale dell’azienda ed a contestare al rappresentante legale della società l’esercizio abusivo di gioco riservato allo Stato, truffa ai danni dello Stato in relazione a concorso vietato e frode nell’esercizio del commercio, per aver organizzato illegalmente 17 concorsi a premio finalizzati all’immissione sul territorio nazionale di circa 11.000.000 falsi tagliandi di lotteria istantanea per un controvalore di mercato di circa 14.000.000 euro Tutto ciò ha comportato un danno erariale di poco più di 3.000.000,00 euro. 

Il rappresentante legale della società, è stato denunciato, inoltre, per omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali. Era di fatto completamente sconosciuto al fisco.

La società controllata dalle Fiamme Gialle, si qualificava come casa editrice, per ottenere benefici fiscali e, commissionava ad una tipografia la stampa di cartoline (definite di produzione artistica ma in realtà di bassa fattura e scarso valore, appartenenti a diverse collezioni : barche, pesci, monumenti d’Europa, moto d’epoca, ecc.), che poi rivendeva a grossisti o dettaglianti, in genere edicole, bar, gelaterie, ma anche ambulanti, copisterie gestori di distributori automatici, ristoranti e trattorie.
Alla vendita di dette cartoline, abbinava un “concorso a premio”, non autorizzato, che prevedeva la contestuale consegna di un tagliando del tutto simile ai “gratta e vinci” legali.

Il concorso veniva organizzato al solo scopo di voler far credere che l’importo pagato dall’ignaro consumatore (1 €, 2 €, 3 € o 5 €) per il biglietto della “lotteria istantanea” parallela, corrispondesse al prezzo della medesima cartolina e non al pagamento di una posta in gioco come di fatto avveniva.  Il meccanismo illecito ha comportato sia evasione d’imposta che un danno in pregiudizio dell’AAMS per il mancato incasso (relativo ai veri tagliandi) derivante dall’immissione sul mercato di falsi “gratta e vinci”.
A questi comportamenti illeciti si deve aggiunge la beffa per i diversi acquirenti, ignari del fatto che i “gratta e vinci” comperati non avrebbero, ovviamente, consentito alcuna vincita.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Agosto 2010
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