Precari tutti in coda, con la speranza di una cattedra
È iniziata con l'assegnazione delle cattedre di sostegno, la lunga attesa dei tanti docenti alla ricerca di un posto per il prossimo anno. Storie di vita che si intrecciano in questi "raduni" di fine estate
Mattina di nomine alla scuola Vidoletti di Varese. Si assegnano le cattedre del sostegno per le secondarie di primo grado. Il clima non è quello "dell’ultima spiaggia", posti a disposizione ci sono quasi in abbondanza, anche se la tensione è evidente: « Io sono arrivato verso le nove. Mi sono concesso il caffè. Mi sono imposto di non perdere la mia normalità».
Le cattedre messe a disposizione, tra intere e spezzate, sono per circa 400 ore tra medie inferiori e superiori: «Ormai mi affido solo al sostegno – ci racconta una giovane che ha appena saputo il suo futuro incarico – D’altra parte nella mia classe di concorso, l’italiano, è impossibile lavorare. Ogni anno cambio sede: certo, rimane il dispiacere per i colleghi che lasci, per i ragazzi che segui. Ma, davanti a tanta incertezza, io devo migliorare la mia situazione, cercare la proposta che si adatti maggiormente alla mia vita».
Decisamente felice un giovane abbronzato deciso a festeggiare: « Dopo dieci anni per la prima volta ho ottenuto un incarico con scadenza 31 agosto. Di solito il mio contratto finiva con la fine di giugno. Una bella conquista non rimanere senza stipendio per due mesi…. Anch’io sono specializzato sul sostegno perchè la mia qualifica, l’educazione fisica, non ha alcuna possibilità».
Qualche volto teso, però, si incontra: « Tra poco mi chiameranno e dovrò decidere. Devo scegliere tra una cattedra sicura alle medie, che mi dà poco punteggio, o un’offerta possibile alle superiori dove io ho impostato tutta la mia carriera. Io sono 38esima e ci sono 37 cattedre. È un rischio: se rimanessi a piedi in tutti e due i settori, sicuramente me ne dovrei tornare a casa perchè speranze per la lingua inglese non ci sono del tutto. Ho bisogno un confronto, spero di avere qualche illuminazione dai sindacalisti….».
In sala, a seguire le procedure svolte da una commissione di presidi della provincia guidati dal dirigente della Vidoletti Antonellis, ci sono alcuni rappresentanti del sindacato: Cgil, Cisl e Anief. Per tutti il peggio deve ancora venire. Il sostegno è un’area messa decisamente bene mentre da lunedì si vivranno le vere crisi: soprattutto alle superiori, il timore di non farcela, con i tagli effettuati, è alto.
Una processione, quella delle assegnazioni, che si ripete ogni anno, anche se con regole sempre nuove: « Abbiamo fatto tutto quello che ci chiedeva la legge per insegnare. Perchè non siamo insegnanti? Perchè le regole cambiano ogni anno e noi viviamo l’estate attaccati a internet come se fosse il nostro "dio"? Come faccio a progettare la mia vita?» Mancanza di certezze, mancanza di risposte, mancanza di aspettative. Anche se, in tutta questa precarietà, qualche certezza c’è: « Ci si ritrova tutti gli anni. Gli stessi volti. Nascono storie d’amore e poi fidanzamenti e matrimoni e poi arrivano i figli. E tutti gli anni ci rincontrimo e ci vediamo crescere. Siamo sempre noi. È l’unica certezza».
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