Bagarre sull’ospedale: “Rendere pubblici gli investimenti”
Nuovo affondo del partito socialista dopo la risposta del direttore generale dell’Azienda ospedaliera, in seguito alle critiche sui troppi posti letto venuti a mancare a Saronno
«Basterebbe che Zoia rendesse pubblici gli investimenti effettuati dall’inizio della sua gestione sulle tre sedi che compongono l’Azienda Ospedaliera, perché tutti gli equivoci si chiarissero. Se dovessimo scoprire logiche di equità e perequazione fra i tre presidi ospedalieri saremo i primi a ricrederci ed esprimere pubblico encomio». Il Partito Socialista cittadino rincara la dose sulla polemica sulla gestione dell’ospedale di piazza Borella. Dopo la dura risposta del direttore generale dell’azienda, Pietro Zoia, che era seguita alla critica dello stesso Psi sul troppi posti letto venuti a mancare, ecco che il partito oggi nella maggioranza in amministrazione comunale, chiede ulteriori chiarimenti.
«Addebitare la chiusura del reparto di ortopedia di Saronno all’assenza per malattia di un primario è piuttosto risibile – continuano i socialisti -. Sconfortante come scusa. Un reparto non si regge soltanto sulla presenza di un primario, ma anche di altre professionalità come il personale medico paramedico, ad esempio. Purtroppo, se si riduce quest’ultimo al lumicino, i reparti non possono vivere ed è questo che presumibilmente è accaduto. Anche volendo assumere per buoni i criteri gestionali richiamati dal dott. Zoia come disposizioni ineludibili volute dagli "organi superiori", resta pur sempre un problema di equità verso i territori dove insistono i presidi ospedalieri che afferiscono all’Azienda Ospedaliera Busto Arsizio – Saronno Tradate».
«Raccogliamo volentieri la sfida del dott. Zoia ad un confronto serio e professionale – concludono -. Ci piacerebbe, però, che questo confronto fosse pubblico, che non avvenisse soltanto in modo autoreferenziale, fra addetti ai lavori, ma che si ascoltassero tutti gli attori che concorrono all’offerta sanitaria e ovviamente tutti i destinatari del servizio. Potrebbe essere di interesse generale discutere dei risultati degli appalti dei servizi non sanitari, delle esternalizzazioni, se abbiano prodotto reali risparmi, dei tempi di attesa delle visite specialistiche, se siano stati ridotti nel corso degli anni, del personale delle cooperative esterne, se abbia un trattamento equo, etc».
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