Piccolomo in aula: “Voglio parlare”

E' iniziata l'udienza preliminare per il delitto delle mani mozzate. L'imputato ha nuovamente protestato la sua innocenza con i giornalisti e chiede di rendere dichiarazioni spontanee al giudice

 «Voglio parlare». Giuseppe Piccolomo terrà dichiarazioni spontanee davanti al giudice dell’udienza preliminare, Giuseppe Battarino, il 2 novembre. Lo ha deciso lo stesso giudice, dopo che questo pomeriggio (29 ottobre) è stata discussa una questione procedurale che aveva posto la difesa dell’imputato. Piccolomo era vestito con scarpe bianche, jeans, polo rossa coperta da giubbotto nero. Si aspettava l’assalto dei giornalisti, che lo hanno raggiunto al primo piano del palazzo di giustizia, e ha risposto alle due domande con vigore: è innocente? «Sempre». E ancora: «Non sono mai entrato in quella stanza». E il sangue sul coltello? «Ma se ho detto che sono innocente…». Ci teneva a rispondere Piccolomo, non si è sottratto, mentre gli agenti della polizia penitenziaria lo conducevano verso l’aula. 
All’uscita è stato invece condotto da un passaggio interno. In aula per l’accusa erano presenti i pm Luca Petrucci e Maurizio Grigio: «Siamo convinti della bontà del’impianti accusatorio» ha commentato il procuratore capo. 
L’udienza ha preso in considerazione una richiesta dell’avvocato della difesa Simona Bettiati, che eccepiva sulla mancata trascrizione cartacea dei brogliacci delle intercettazioni. Una mancanza che a detta della difesa poteva indirettamente aprire problemi di nullità, per la stessa richiesta di rinvio a giudizio, e che avrebbe di conseguenza allungato i tempi, per compilare una nuova richiesta. Le conseguenze sarebbero state importanti: si apriva in via teorica la possibilità che si andasse oltre la data del 25 novembre, facendo dunque scadere i termini per la carcerazione, e infine consentendo a Piccolomo di affrontare l’eventuale processo in libertà. 
Il giudice ha rigettato la richiesta, anche in considerazione dell’evoluzione tecnologica delle tecniche investigative, che hanno permesso di allegare ai fascicoli non tanto i brogliacci scritti, bensì i cd con gli audio che, dunque, sarebbero a piena garanzia delle facoltà di disporre degli atti da parte delle difese. 
Superato questo scoglio, l’udienza attende due passaggi importanti. Le dichiarazioni dell’indagato, anche se tutti si aspettano una nuova e totale dichiarazione di innocenza, e la scelta del rito, che a meno di colpi di scena dovrebbe essere il processo in corte di assise.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Ottobre 2010
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