Stati Uniti contro Ubs: caso chiuso
La procura americana ha chiesto l'abbandono di tutti i procedimenti contro l'istituto di credito elvetico. In base agli accordi agli Usa saranno trasmessi i dati di oltre 4400 clienti
Si è chiuso definitivamente il caso giudiziario che ha visto protagonisti la Svizzera e gli Stati Uniti in relazione alla vicenda del gruppo bancario Ubs. La banca elvetica era da tempo accusata di avere aiutato alcuni clienti statunitensi ad evadere il fisco. Nei giorni scorsi la procura americana ha presentato un’istanza in cui si richiede l’abbandono di tutti i procedimenti avviati contro l’istituto di credito elvetico. La decisione è stata presa sulla base degli accordi stipulati tra UBS, la Svizzera e gli Stati Uniti. Il gruppo, in un’intesa stipulata nel febbraio 2009, aveva accettato di versare una multa di 780 milioni di dollari, mentre l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) aveva autorizzato la consegna agli USA di informazioni riguardanti 250 clienti sospettati di aver frodato il fisco americano. Nell’agosto successivo Stati Uniti e Svizzera avevano raggiunto un secondo – e definitivo – accordo, in base al quale Berna si impegnava a fornire nel giro di un anno i nominativi di altri 4450 titolari di conti UBS.
La scheda su Ubs realizzata da Swissinfo.ch
Cataclisma: l’UBS è la banca europea maggiormente colpita dalla crisi dei subprime negli Stati Uniti. Tra la fine del 2007 e il 2009, ha perso circa 50 miliardi di franchi. Negli ultimi due anni, la perdita di fiducia dei clienti ha portato a un deflusso dei fondi pari a 200 miliardi di franchi.
Riposizionamento: i risultati dell’ultimo trimestre 2009 hanno dato un segnale incoraggiante, con un utile di 1,2 miliardi di franchi. Sull’arco di un anno, tuttavia, il deficit dell’UBS è stato di 2,47 miliardi. Nel primo trimestre 2010, la banca ha registrato un nuovo utile di 2,2 miliardi di franchi, mentre negli ultimi due trimestri le cifre sono in calo. Un risultato riscontrato tuttavia anche tra gli altri istituti di credito.
Evasione: nel 2009, l’UBS ha ammesso di aver aiutato diversi clienti americani a evadere il fisco ed è stata costretta a pagare una multa di 780 milioni. Nel giugno di quest’anno, il Parlamento elvetico ha ratificato l’accordo tra Svizzera e Stati Uniti per la consegna da parte di UBS dei dati di 4450 clienti al fisco americano. Intanto, la procura statunitense ha presentato un’istanza in cui chiede l’abbandono dei procedimenti avviati contro l’istituto di credito elvetico.
Fiducia: l’UBS ha lanciato una campagna pubblicitaria mondiale – la più importante negli ultimi tre anni – per spiegare alla gente che «non avrà pace» finché i clienti non saranno nuovamente convinti di aver scelto la banca giusta.
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