Da Riva agli Ossola, il Varesotto terra di campioni

Pier Fausto Vedani prende spunto da due articoli apparsi su VareseNews e Rmf Online per proporre una rilettura del panorama sportivo provinciale, invitando i lettori a mandare ricordi e idee

Il mondo vive di corsa, è ormai piccolo se subito può sapere – ha grande importanza anche per noi qui nel quieto Varesotto – tutto ciò che accade a Pechino piuttosto che in Nuova Zelanda, cosa che a volte, se non spesso, toglie serenità. Contro i mali della globalizzazione mi capita di trovare rimedio nelle storie del microcosmo varesino, nell’imbattermi casualmente o recuperando vicende che hanno visto protagonista la nostra gente e che per i successi raggiunti dai singoli fa sentire a tutti la soddisfazione dell’appartenenza, l’orgoglio forte di un clan vittorioso.
 
Per esempio mi hanno rinnovato queste piccole gioie due cari colleghi, Tommaso Guidotti, grintoso lupacchiotto di Varesenews, ed Ettore Pagani antico avvocato e giornalista pubblicista nella vita vincitore riconosciuto nelle due categorie professionali. 
 
Tom Tom ha preso lo spunto da un amarcord apparso su “Repubblica”, da tempo gemella del nostro quotidiano online, per recuperare testimonianze sui giorni in cui Gigi Riva da Leggiuno era un ragazzino, ma a suon di gol nelle tante partite che disputava – succedeva che fossero anche tre o quattro al giorno in tornei diversi! – aveva già fatto sapere che sarebbe diventato un campionissimo di calcio. Tante e deliziose le curiosità su “ul forzelina”, futuro bomber del Cagliari e della Nazionale. E fu veramente un drago chi gli appioppò l’azzeccatissimo soprannome, poi oscurato da quel mitico “rombo di tuono” che gli trovò l’altrettanto leggendario Gianni Brera.
 
I tre fratelli Ossola, vanto dello sport italiano oltre che varesino, li ho rivisitati nell’ articolo “Una vera favola di gloria“ che Ettore ha offerto ai suoi tanti affezionati lettori della rubrica sportiva di rmfonline.it, a noi gemellata con un link.
 
Riva non ha avuto fratelli campioni, a Varese abbiamo una bella tradizione: gli Ossola divisi tra calcio e basket, i Pellegrini approdati alla A, interamente dedicati al basket e con grandi risultati i tre Gergati e i due Rodà, tutti e cinque di estrazione roburina, pure in serie A e oggi con eredi altrettanto promettenti. Anche le loro fiabe meritano di essere raccontate. Siamo a disposizione anche per ricordare altri gruppi di famiglia affermatisi nello sport. Come Eduardo Bulgheroni, campione del mondo di tiro e suo figlio Toto “tricolore” di basket e campione d’ Europa con la Ignis. E come i fratelli Arialdo e Valerio Giobbi, in A con la prima Pallacanestro Varese (siamo negli anni 40). E ancora i fratelli Morandi, ciclisti, con Renato campionissimo della pista. Contiamo sugli amici lettori di Varesenews per ampliare il libro dei ricordi e onorare così altri atleti.

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Pubblicato il 30 Novembre 2010
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