Tutto esaurito per ascoltare “La voce delle stelle”
La serata dedicata allo sport disabile riempie il Cinema Vela per tre ore di commozione e divertimento. Un'esperienza unica in Italia che ha fatto centro ancora una volta
Ci sarebbe da chiedersi cosa c’era in contemporanea sulle reti televisive generalistiche, ora gonfiatesi a dismisura a causa del digitale terrestre. Ci sarebbe da chiederselo per fare un confronto impietoso, perché piacerebbe conoscere l’alternativa via etere alla serata del cinema teatro Vela dedicato allo sport disabile, la “Voce delle Stelle” messa sul palco per l’ennesima volta da Roberto Bof e da tutti quegli amici che nell’ombra gli danno una mano, piccola o grande. Un appuntamento unico in Italia che andrebbe filmato e divulgato (ci accontenteremmo di una sintesi o di una differita) attraverso quei canali che giorno dopo giorno ci propinano di tutto – dai politici che litigano per il proprio posto, fino ai peggiori e morbosi approfondimenti sull’assassinio di una povera ragazza – ma che si guardano bene dal dare spazio a storie assieme drammatiche e bellissime, salvo qualche illuminata eccezione come il team paralimpico di Sky o quello del programma Rai di Sportabilia.
A Varese, per una volta, ci va di lusso, perché la serata dello sport disabile è ormai un piacevole appuntamento che sempre più gente ha deciso di seguire e di onorare come dimostra il tutto esaurito della grande sala di via Sanvito. E ci va di lusso perché la nostra provincia in questo campo è davvero all’avanguardia, grazie sia al “gran gala” di Bof sia alle tante iniziative nate e cresciute sul territorio (dal centro federale di canottaggio al Giro d’Italia di handbike tanto per fare due esempi), sia anche alle istituzioni che ci hanno messo qualche tempo ad accostarsi ma che – va riconosciuto – ora il loro dovere lo fanno.
Il sipario del “Vela” dunque si è aperto ancora una volta su una lunga serie di realtà che prima di formare campioni (ci sono anche quelli) permettono a tanti ragazzi di fare attività sportiva di base, e quindi di migliorare la propria condizione fisica e sociale dando nello stesso tempo una grande mano alle famiglie che si trovano spesso a convivere con problemi troppo grossi per essere affrontati senza un appoggio.
Le parole di Martha Madeiros e le immagini della scorsa edizione hanno così dato il via a tre ore trascorse con il sorriso sulle labbra grazie alla verve di Bof (che è un nostro amico ma che è pure bravissimo e per questo non abbiamo problemi a fargli i complimenti) e al ritmo dato dai tanti interventi che si sono susseguiti.
Bello il ricordo di persone come Carlo Chiodi e dei “prof” Speroni e Formato, amici del gran gala disabile che non sono più qui (all’ex direttore di Radio Missione è stato intitolato un “memorial” dedicato ai giornalisti e consegnato a Marco Turri e Samuele Giardina, due che se lo meritano), bello anche il supporto e la presenza di tanti big dello sport locale. Il Varese 1910 è presente al completo, la Cimberio ha mandato i massimi dirigenti, la Yamamay è “apparsa in video” perché impegnata sul campo mentre ciclisti in attività (Basso compreso) e non (i promotori della pedalata benefica del “Brinzio”) si sono sparpagliati in sala accanto ai fenomeni del canottaggio.
Da loro e da tutti gli altri spettatori sono arrivati applausi convinti a Santino Stillitano, il portiere “Spiderman” della nazionale di sledge hockey che da solo ha tenuto in scacco per mezza partita lo squadrone del Canada alle Paralimpiadi di Vancouver. Oppure per gli Skorpions di hockey in carrozzina elettrica, ospiti fissi della serata perché negli ultimi cinque anni hanno vinto il proprio campionato: per questo hanno ricevuto la maglia numero 5 di Buzzegoli.
Splendidi alcuni siparietti inattesi tra i piccoli protagonisti del calendario benefico del Varese con Gambadori, Neto Pereira e mister Sannino. Bellissimo ed elegante l’ingresso delle ragazze della “Varesina” di scherma che ha accolto con l’onore delle armi un’ospite speciale, Bebe Vio, una 13enne che tira di scherma come e più di prima della malattia che l’ha costretta a una serie di tremende amputazioni.
Prima della fine c’è tempo per altri filmati che riassumono tante attività sportive disabili svolte nei quattro angoli del Varesotto con un lungo passaggio dedicato al canottaggio adaptive sempre più fiorente nel centro federale di Gavirate e uno con protagonisti i ragazzi del baseball non vedenti di Malnate. Prima di far partire le immagini Bof chiama il “buio”: speriamo però che non duri fino alla prossima edizione.
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