Una bici per far correre la solidarietà
L'associazione Bianca Garavaglia, Ivan Basso e la famiglia Ferrario insieme per finanziare la ricerca contro i tumori infantili. La bici del campione è collocata all'ingresso della Prealpina
Una bici per far correre la solidarietà. Roberto Ferrario si era aggiudicata la prestigiosa "Cannondale Six" di Ivan Basso messa all’asta dall’associazione Bianca Garavaglia. Il ciclista varesino, vincitore del Giro d’Italia, aveva donato la sua bici proprio per poter raccogliere fondi per il finanziamento della ricerca sui tumori infantili.
L’editore della Prealpina aveva chiesto che la bici venisse collocata all’ingresso nella sede del giornale e giovedì sera questo suo desiderio è stato esaudito. Alla presenza della signora Daniela Bramati, consorte di Roberto Ferrario, e dei figli Paola, Davide e Matteo, il sindaco di Varese Attilio Fontana, quello di Busto Arsizio Gigi Farioli, di monsignor Stucchi, del prevosto Donnini, dei direttori della Prealpina Giancarlo Angeleri, di Rete 55, del nostro Marco Giovannelli, di diversi giornalisti dello storico quotidiano, Franca Garavaglia ha consegnato la bici alla Prealpina.
I fondi raccolti grazie all’impegno di Ferrario serviranno a finanziare parte della borsa di studio sulle nanotecnologie in corso a Houston in Texas, nei laboratori del professor Mauro Ferrari che è considerato il padre della nanomedicina ed è specializzato nella ricerca contro il cancro.
L’associazione Bianca Garavaglia, da oltre vent’anni, sostiene la ricerca in materia di tumori infantili collaborando con la pediatria oncologica dell’Istituto tumori di Milano.
"Da una sofferenza è nato un fiore che dopo tanti anni dà ancora frutti". Il sindaco Farioli ha ringraziato
a nome di tutti Franca Garavaglia responsabile dell’associazione.
"Ringrazio la famiglia Ferrario che ci è sempre stata vicina. È un’occasione per ricordare questo grande editore. Noi stiamo lavorando a un nuovo progetto che avrà come portavoce sempre Ivan Basso e che riguarderà il mondo degli adolescenti e dei giovani adulti. Attraverso l’immagine di Basso, un po’ come è successo negli Stati Uniti con la fondazione di Lance Armstrong, si cercherà di far presa e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni mediche sui problemi di questi malati che sono un po’ "terra di nessuno" tra il ondo pediatrico e quello dell’oncologia medica. Si stima che tra gli adolescenti e i giovani adulti siano 350mila i nuovi casi all’anno in tutto il mondo".
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