Auguri di Natale a tariffa speciale

I particolari auguri inviati da Pier Angelo Pavesi a Pier Fausto Vedani: i “tariffari delle prestazioni della casa” datati 1927. Anche allora l'Italia finiva spesso nei casini

A ogni Natale Pier Angelo Pavesi, architetto affermato e uomo ricco di humour, invia ad amici e conoscenti auguri specialissimi nella forma. Non per la prima volta oggi li condivido con gli amici di Varesenews perché lo humour è fatto anche di occasioni di riflessione e di veli di tristezza che accompagnano il sorriso. I “tariffari delle prestazioni della casa” di questi tempi sembra siano un must dei mercatini di cose vecchie. Le prestazioni si riferiscono a quelle delle ospiti delle case che la senatrice socialista Merlin nel 1958, dopo lunga tenzone politica, fece chiudere.
Non si può sorridere se si pensa alla condizione delle sventurate ospiti, ma certamente ci si deve a dir poco rammaricare per come il problema, dopo la doverosa serrata, sia stato affrontato dalla
politica e quanto negativamente oggi esso incida a livello sociale. Da un progetto di redenzione, di aiuto si è passati al massimo disinteresse e tale da consegnare alla malavita il controllo di migliaia di ragazze, moltissime straniere. Anche in questo pianeta però ci sono le scale e i piani alti, dove le situazioni, i gestori e i clienti sono ben altri, dove può capitare che si conquisti e si regga la notorietà. Scrittori e, dal secolo scorso, registi di film hanno trattato quella che Bernard Shaw presentò, con una dirompente pièce teatrale, come la professione della signora Warren; da noi Piero Chiara lo fece invece come occasione di allegria, di costume provinciale, parlando della redenzione di Mama Rosa, maitresse di Luino. Pagine di assoluto divertimento, tra le molte altre de “ Il piatto piange”, quelle che descrivono l’ arrivo del parroco nella casa dove la tenutaria, in fin di vita, voleva congedarsi dal mondo avendo il celeste perdono. Mama Rosa, contenta di vedere il  sacerdote, si lasciò sfuggire un “Te mancavet propi domà ti ! “, quasi anche a ricordare indirettamente il ruolo sociale della sua sex school in riva al Verbano. La lettura del tariffario segnala il costo di un colloquio della durata di un’ora, che nel 1927 a quanto sembra valeva un mezzo salario e inoltre cara era pure la pratica d’igiene, tuttavia degne di attenzione particolare sono le scritte che annunciano le ordinanze, quella di Pier Angelo che è un invito a ridere e quella  numero 871 dell’Anno 1927 (VI) E.F.. Ovvero sesto dell’era fascista !! Davvero una povera Italia se già allora era finita nei casini.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Dicembre 2010
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