Mucci a Sondrio, Il Pd chiede le dimissioni da sindaco

Dopo la nomina del primo cittadino a direttore dell'ASL in Valtellina, il segretario dei democratici Pignataro si domanda: "come può continuare a fare il sindaco in questi mesi?"

La nomina di Nicola Mucci a direttore dell’ASL di Sondrio tiene vivo il dibattito politico anche in questi giorni di vacanze natalizie: Sinistra e Libertà attacca parlando di un posto «garantito fuori dal mercato e dal merito», il Pd – per bocca del segretario cittadino Giovanni Pignataro – supera la questione della nomina e chiede invece a Mucci di scegliere che lavoro fare nei prossimi mesi.
Pignataro chiede le dimissioni di Mucci dalla carica di primo cittadino: «Il sindaco ha ricevuto un bel regalo di Natale da Formigoni, ora faccia lui un regalo ai cittadini, dimettendosi». Il segretario dei democratici si chiede «al di là di ogni considerazione sul metodo con cui si è giunti alla nomina», come Mucci «possa fare il direttore dell’ASL a Sondrio e contemporaneamente amministrare un Comune che deve ancora approvare, ad esempio, uno strumento importante come il PGT». Distanze geografiche a parte (e non è un particolare secondario, secondo il segretario dei democratici), rimane dunque anche l’interrogativo sulla possibilità d’impegno di Mucci in una fase finale di mandato che risulta comunque molto importante. «Non ci si può trascinare con un sindaco che non c’è, solo per evitare un commissariamento che a noi pare necessario». Per Pignataro sarebbe «un segnale di discontinuità rispetto ad una politica che si autoalimenta e ignora i problemi concreti della città di Gallarate».  
 
Se il Pd + una questione sul doppio incarico, dura è invece la reazione di Sinistra Ecologia e Libertà di Gallarate sulla nomina, che parla di «un posto garantito fuori dal mercato e dal merito» e attacca sulle competenze di Mucci, guardando anche all’esperienza amministrativa degli ultimi anni gallaratesi: «Formigoni e il PdL dovrebbero spiegare quali competenze ha un Sindaco per dirigere un’ASL, un sindaco che per potere ricoprire il ruolo assegnatagli ha svolto qualche mese fa un veloce corso, un sindaco che al processo del proprio dirigente dell’urbanistica dice di non sapere niente di quello che accadeva nell’ufficio tecnico». Il giudizio netto parla dunque di un posto di lavoro «elemosinato alla politica».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Dicembre 2010
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