“Un treno per Auschwitz” per ricordare la Shoah
Si terrà dal 26 al 30 gennaio, parteciperanno 640 persone: 340, tra studenti e insegnanti, e 300 lavoratori. È una iniziativa di Cgil e Cisl
Alla presentazione del progetto sono intervenuti il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, e il segretario regionale della Cgil, Elena Lattuada.
« Il “giorno della memoria” – hanno detto i due sindacalisti – rappresenta il nostro impegno per costruire continuamente e mantenere sempre viva la consapevolezza, interrogandoci su “ciò che è stato”, sui motivi che hanno consentito il prevalere di sentimenti di rifiuto dell’umanità e di comportamenti di prevaricazione e atrocità verso il prossimo, sui principi che hanno permesso a uomini giusti di resistere, in quel tempo, alla perversione del senso comune e del conformismo, sulla responsabilità che un atteggiamento di passività e indifferenza porta con sé verso il pericolo minaccioso che tutto ciò possa ripetersi. Auschwitz è una pagina cruciale nella complessa storia della costruzione dell’identità europea; riguarda tutti noi e ci riguarda ancora oggi. Auschwitz ci racconta di un’incomprensibile esperienza che vede il male assoluto scaturire dal cuore stesso della civiltà, al centro di un’Europa orgogliosa degli sviluppi della tecnica, della scienza e della razionalità».
« Per Cgil e Cisl il “giorno della memoria” rappresenta l’opportunità per riflettere sul valore e la dignità del lavoro, sul ruolo del lavoro per la costruzione di un progetto di libertà personale, collettivo e sociale e sul pericolo della sua alienazione raffigurata nel lavoro coatto degli operai deportati nei campi di sterminio in seguito agli scioperi che chiedevano pace e libertà. La storia del movimento dei lavoratori lombardi ricopre un posto fondamentale nella costruzione della memoria. Gli scioperi nel Nord Italia ed in particolare lo sciopero generale del marzo 1944 – unico in Europa – danno prova del contributo fondamentale che il mondo del lavoro ha dato all’azione per la conquista della indipendenza, libertà e democrazia del nostro Paese, fino alla realizzazione della Costituzione e della Repubblica fondata sul lavoro».
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