Gli “Occhiali di Gandhi” nel nuovo palazzo della Regione
Dopo i murali di Pignatelli, arriva nell’edificio l’installazione dei fratelli Boga. Formigoni: attivato il circolo virtuoso tra arte e governo
Il nome dei fratelli Boga è legato all’azienda lombarda Habitare, attiva nel settore dell’arredo domestico. «Ogni volta che iniziamo una nuova impresa commerciale – racconta Felice Boga a Palazzo Lombardia – creiamo una scultura. Negli anni Ottanta importammo in Italia lo stile etnico dell’India, acquistando oggetti nello stato del Rajasthan: fu allora che realizzammo un paio di grandi occhiali in omaggio a Gandhi, ucciso il 30 gennaio del 1948". Gli occhiali – già esposti al Museo della scienza e della tecnologia di Milano e all’estero – sono stati presentati oggi a Milano da Boga e dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Accanto all’opera è stato posto un tappeto kashmir su cui – sottolinea Boga – "Gandhi amava pregare"».
«Gli occhiali – commenta Formigoni – sono lo strumento attraverso cui Gandhi guardava il mondo: lo guardava senza violenza, ma con la volontà di cambiarlo e credo che il suo insegnamento sia ancora attuale».
All’opera dei fratelli Boga «seguiranno altre, perché altri artisti – ha spiegato Formigoni – si sono prenotati per donare le loro opere a Palazzo Lombardia. Si ristabilisce il circuito virtuoso tra governo della comunità e cittadini, artisti, mecenati, che vogliono abbellire il palazzo del governo con le loro opere d’arte».
All’opera dei fratelli Boga «seguiranno altre, perché altri artisti – ha spiegato Formigoni – si sono prenotati per donare le loro opere a Palazzo Lombardia. Si ristabilisce il circuito virtuoso tra governo della comunità e cittadini, artisti, mecenati, che vogliono abbellire il palazzo del governo con le loro opere d’arte».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Marcos su Recensioni negative dopo il summit dell'ultradestra, dal Teatro Condominio: "Noi semplici uscieri, apriamo le porte a chi lo chiede"
lenny54 su Retroscena dell’arresto a Lavena Ponte Tresa: manovra a ganascia e pattuglie svizzere sul suolo italiano
Felice su "Difendere la prossimità nei centri storici e nei quartieri significa proteggere la nostra identità"
lenny54 su Retroscena dell’arresto a Lavena Ponte Tresa: manovra a ganascia e pattuglie svizzere sul suolo italiano
lenny54 su Un cigno nero a Porto Ceresio, l'esperto: "È una specie australiana, non dovrebbe essere qui'"
The.Bard su Scola a tutto campo: "Chiederemo di fare la coppa, il budget è in crescita. La contestazione è stata brutta ma l'ho superata"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.