In commissione Agesp Servizi porta il suo “libro dei sogni”

La multiservizi ridisegna via Milano con portici a due piani e copertura, progetti su "Conventino" e Burattana. In via Einaudi nuovo condominio sopra un autosilo. A Borsano orti urbani; a Beata Giuiana accanto al palaghiaccio il pattinaggio su rotelle

Agesp servizi presenta in commissione opere pubbliche e patrimonio un "libro dei sogni" in sette punti che include fra l’altro una completa rivistazione del centro città, con  tanto di nuovo look, parziale copertura "a vele" e secondo piano sotto portici per via Milano, e un nuovo palazzo residenziale dove ora c’è il parcheggio di via Einaudi. Il sindaco Farioli introduce, presenta, poi va via e lascia campo libero all’amministratrice delgata di Agesp Servizi Paola Reguzzoni e ai tecnici della società per l’illustrazione dei progetti in corso o previsti. Tutti dovrebbero trovare spazio nel piano triennale delle opere da allegare al bilancio. Si registra il prevedibile scetticismo delle minoranze, a di là dell’approvazione di alcuni aspetti progettuali effettivamente interessanti, e della qualità complessiva del lavoro svolto. È sempre la variabile della fattibilità quella più critica; e oggi il centrosinistra aveva bastonato "preventivamente", con Carlo Stelluti, puntando alle mancate realizzazioni dell’ultimo quinquennio.
Per Paola Reguzzoni quello proposto «è un programma ambizioso da 56 milioni di euro», presentato dalla societaria affidataria (col sistema detto in house, essendo controllata al 100% dal Comune) del patrimonio immobiiliare e di molti servizi comunali, che «in sei mesi ha mostrato la capacità di sestuplicare i metri quadri asfaltati, 198.000 da giugno a settembre rispetto ai 35mila mediamente fatti dall’amministrazione, con gli stessi tecnici» ma, s’intende, ben maggiore efficienza operativa. Quest’anno Agesp Servizi ha previsto 20 milioni in interventi autofinanziati, «ora bisogna ‘assolutissimamente’ riprendere una ricercadi fonti di finanzialmente esterne», su tutti i fondi regionali, statali ed europei, per recuperare risorse.

Ma veniamo ai progetti elencati.
1) Nuovi parcheggi: vicolo Landriani e piazza Einaudi. Del primo abbiamo già relazionato in altro articolo, i lavori sono in svolgimento, avrà 140 posti (non trecento come erroneamente scrivevamo, ndr) e servirà il centro, pur essendo in posizione non favorevolissima, come è stato fatto notare, con ingresso e uscita da un unico sfogo. La sua funzione sarà comunque temporanea, legata ai lavori del futuro autosilo sotto piazza Vittorio Emanuele II.
Per via Einaudi la questione è differente. Qui si tratta di un terreno edificabile da piano regolatore, oggi impiegato a posteggio. Lo scopo è sempre valorizzare e recuperare risorse, ed è quanto si intende fare, con regolare gara d’appalto, proponendo la costruzione di una palazzina residenziale tale da coprire il 40% della volumetria teoricamente disponibile per l’area, e trasferendo i posteggi in un autosilo sotterraneo da due piani e duecento posti – più di quelli oggi a disposizione in superficie. In oneri di urbanizzazione il Comune incasserebbe nell’operazione 3,2 milioni, mentre l’autosilo costerebbe 2,5 milioni e risulterebbe così completamente finanziato.
2) Ex "Conventino" (casa Canavesi-Bossi) e Cascina Burattana. per il primo, «in condizioni indegne» (così Reguzzoni) nel cuore di San Michele, ma dal secolare passato, si è proceduto ad agosto ad interventi urgentissimi di messa in sicurezza a seguito del crollo del tetto, a partire da una copertura provvisoria contro le infiltrazioni. Si conferma quanto già annunciato per il recupero dell’immobile, al costo di circa 2,5 milioni cofinanziati tra Comune e Regione e il resto andrà cercato da  privati, prevedendo attività commerciali "leggere" da inserire nella struttura, in modo non stridente con la sua destinazione ipotizzata a biblioteca tematica sulla cultura locale, con info point, il Centro dialetti oggi ai Molini Marzoli, e tanto di legatoria artigianale, caffè letterario, giardino e piazzetta interna.
Per la Burattana, cascina storica risalente ad oltre tre secoli fa nell’impianto, l’urgenza è quasi la medesima, due crolli sono avvenuti solo lo scorso anno. L’idea, non nuova, è quella di legarne il recupero a progetti di agricoltura bioldinamica e allevamento, con spazi per spaccio di prodotti locali, didattica per le scuole, socialità (residenze, orti sociali), impiego di fonti energetiche rinnovabili (pannelli solari, se concesso dalla sovrintendenza). L’intervento dovrebbe essere in grado di finanziarsi anche tramite il lavoro di una cooperativa agricola sociale, oltre che con fondi nazionali, regionali e comunitari.
3) Alla Burattana si lega un progetto previsto non lontano da essa, nell’area detta del Campone a Borsano, lungo via Magenta, da dove in questi giorni si sta trasferendo la famiglia Bianchi che va a insediarsi con le roulotte in zona industriale a Sacconago, come disposto dall’amministrazione non senza qualche problema. Nello spazio così reso disponibile, di circa 8000mq, si creerebbe un’Oasi agricolo-ambientale ad orti urbani, con una serra, un porticato, un posteggio e un’are acarico-scarico merci. Si vuole creare uno spazio a valenza tanto ambientale quanto aggregativa e sociale.
4) L’intervento più corposo ed evidente è quello progettato per il centro cittadino, per il quale sarebbe indispensabile il coinvolgimento dei privati. Si tratterebbe in pratica di raddoppiare lo spazio calpestabile sotto i portici di via Milano creando un piano ammezzato, raggiungibile via scala mobile, da cui accedere ai primi piani degli edifici, valorizzandoli dal punto di vista commerciale; ci sarebbero anche copertura parziale "a vele" del cielo della via, fontane a raso, verde. Il progetto includerebbe anche le vie immediatamente vicine e le piazze Garibaldi e San Giovanni. È questo l’intervento che ha creato più perplessità e scetticismo – gli edifici interessati sono privati.
5) La Cittadella del Pattinaggio. Si prevede di affiancare al Palaghiaccio già in costruzione in un vasto terreno di via Minghetti a Beata Giuliana un corpo che offra spazi sufficienti al pattinaggio su rotelle, oggi costretto negli spazi del PalaCastiglioni di via Ariosto, troppo angusti per l’attività contemporanea di Accademia Bustese Pattinaggio, International Skating e Pro Patria Ginnastica, che insieme fanno circa mille giovanissimi atleti. Si ipotizza un costo di un milione di euro.
6) Nuova copertura e nuovo ingresso per il Cimitero di Borsano, nel quale oltretutto scarseggia proprio lo spazio per nuove sepolture. Per questo si progetta una nuova struttura a tre piani per un migliaio di nuovi loculi e oltre cento cellette.
7) Interventi di rilievo nel settore dei servizi alla città, a partire dall’illuminazione pubblica, con il riscatto dei circa 8000 punti luce da Enel Sole per averne gestione diretta sotto controllo comunale e riqualificarli; Agesp Servizi si proporrebbe anche per consulenze di verifica delle utenze energetiche; e ancora collegamento in fibra ottica del centro elaborazione dati della società con edifici da essa gestiti, con benefici da canoni azzerati e banda larga; adegamento degli ascensori esistenti; interventi di risparmio energetico e per la promozione del fotovoltaico, in particolare con un campo solare presso il parcheggio del PalaYamamaY, ben esposto; riqualificazione e adeguamento di impianti elettrici e termici.

La serie di interventi non è sfuggita alle perplessità delle minoranze. Pur rilevando anche proposte interessanti e condividendo al necessità di mettere mano al degrado, Corrado (gruppo La Sinistra che fa il proprio dovere, sic) definiva «sogni, fantastici ma sulla carta» quelli per il centro. Per il PD Alberto Grandi attaccava: «di questi progetti uno solo era nel vostro programma elettorale del 2006: la cittadella di pattinaggio, è ancora lì da fare. Quindi l’amministrazione ha usato Agesp per farsi la campagna elettorale, parliamo di denaro pubblico. Abbiamo passato cinque anni in cui non avete fatto un’asfaltatura seria, avevate da fare il forno crematorio del cimitero e la palestra del Liceo scientifico e non ci sono ancora, ci vuole un pelo sullo stomaco incredibile per fare queste proposte». Più perplessità assortite su costi e opprtunità dell’intervento in centro, con relativi battibecchi con il presidente della commissione Angelucci (« evitiamo polemiche da bar e stiamo sul tecnico») e con Reguzzoni («speravo di fare cosa gradita presentando ai consiglieri in anteprima questi progetti, ma se così non è…»). Quest’utima in particolare ribatteva che in ogni piano delle opere «realizzare il 100% è impossibile, si considera ottima una copertura del 60-65%. Il "libro dei sogni" è la semplice previsione di gestione amministrativa di ottantamila abitanti».

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Pubblicato il 01 Marzo 2011
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