‘Ndrangheta, i cittadini vogliono sapere e riempiono l’aula
Grande successo per il primo di tre incontri organizzati dal Decanato cittadino sul tema delle infiltrazioni della malavita organizzata nell'area dell'Alto Milanese. Pochi i giovani
Ha registrato il pienone il primo di tre incontri pubblici organizzati dal Decanato di Legnano dal titolo "Vedo, sento, parlo?" dedicati alle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel tessuto sociale ed economico della città (foto di Andrea Taverna). Si tratta del primo incontro pubblico organizzato dopo le operazioni "Bad Boys" e "Infinito" che hanno dimostrato quanto l’organizzazione calabrese sia stata capace di impiantare le sue radici al nord e, in particolare, nella zona dell’Alto Milanese e del Basso Varesotto. Proprio qui, nel regno dei Rispoli-Filippelli, era attiva una delle locali più numerose e longeve di tutta la Lombardia. Così è toccato a Mario Portanova, giornalista di Presa Diretta e de L’Espresso, raccontare ai legnanesi gli sviluppi delle inchieste e dei processi (per Bad Boys si è arrivati alle richieste di pena da parte del Pm Venditti) che vedono coinvolti personaggi ben noti a Legnano e ben inseriti nell’economia del territorio con imprese commerciali o edili. Insieme a Portanova, sul palco dell’aula magna del liceo Galilei, era presente anche il vice questore del commissariato di Legnano Antonio D’Urso.
Moderati dal giornalista Andrea Accorsi i due hanno sviscerato i due aspetti del problema. Portanova ha parlato delle inchieste, del lavoro della magistratura della Dda di Milano e della rete di potere che le varie locali hanno intrecciato con l’imprenditoria locale e, in qualche caso, con la politica: «Sono entrati nelle stanze che contano – ha detto Portanova – usano i partiti come taxi per ottenere appalti che fanno lavorare le loro imprese, specialmente nel movimento terra dove sono molto forti». Prova ne è l’ennesima operazione che ha portato, proprio lunedì, all’arresto di altre 35 persone alle dirette dipendenze della famiglia di Pepè Flachi, una vecchia conoscenza nell’ambito delle inchieste di ‘ndrangheta. D’Urso ha invece parlato degli strumenti a disposizione delle Forze dell’Ordine e dei cittadini per contrastare l’avanzata dei clan criminali: «Si sta cercando di rimediare ora ai danni che fece il provvedimento del confino – ha spiegato il vice questore – pensavano di sradicarli dal loro humus criminale e invece sono venuti a fare affari al nord, prima come referenti delle cosche di provenienza e poi come veri e propri imprenditori capaci di riciclare montagne di danaro».
Il pubblico è attento, molte teste con i capelli bianchi e pochi giovani ma le domande non mancano: «Come dobbiamo interpretare la nomina di Pezzano a direttore dell’Asl Monza e Brianza?» – chiede un cittadino, servendo un assist a Portanova: «Pietro Gino Pezzano parlava con i boss e fa parte di quella triade che a Desio è ormai nota a tutti – spiega Portanova – Perri, Ponzoni, Pezzano ovvero un comitato di affari e politica con il quale la ‘ndrangheta ha cercato un contatto. Lo racconta bene l’ordinanza Infinito. Probabilmente in Regione Lombardia non hanno ancora capito quanto sia diventata forte la ‘ndrangheta». Una cittadina parla delle denunce fatte da un comitato di cittadini di Oltresempione su un ecomostro costruito 8 anni fa: «Oltre a denunciare la bruttura dell’opera – racconta – facemmo presente che continuavano a girare camion di Platì e di Gioia Tauro. Questo ci suonò strano». I cittadini hanno voglia di conoscere ma al nome di Rispoli il mormorio della sala è segno di un certo timore che ancora incute il personaggio, capo della locale di ‘ndrangheta della zona per il quale è stata chiesta una condanna a 17 anni di carcere.
Lunedì 21 marzo il secondo incontro sarà dedicato al tema dell’agire, del che cosa fare per cambiare la situazione. Tre i relatori: Nando Dalla Chiesa, docente di Sociologia della criminalità organizzata presso l’Università Statale di Milano; Modesto Verderio, esponente politico della Lega Nord a Lonate Pozzolo, il paese del basso Varesotto che le indagini sulla ‘ndrangheta collegano strettamente a Legnano; Achille Lineo Colombo, presidente di Assoedilizia Lombardia, un settore economico fortemente inquinato dalla criminalità. Moderatore sarà il giornalista Francesco Chiavarini. Il terzo e ultimo incontro è in programma per lunedì 28 marzo ed avrà come oggetto la testimonianza, cioè persone in prima linea contro le mafie e per la legalità. Parleranno don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera, e Alberto Nobili, Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano. Il giornalista Saverio Clementi modererà la serata. Tutti gli incontri avranno inizio alle ore 21 e si svolgeranno nell’auditorium del Liceo “Galileo Galilei” di Legnano, in viale Gorizia 16.
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