Il trionfo dell’Abbondanza
Coppe e derby, playoff e curiosità: succede di tutto in un fine settimana pieno, anzi ricco, anzi... abbondante. Dove non mancano il balzo del Kanguro e la zampata di Re Artù
(d. f.) Un weekend così ricco di eventi non poteva che regalare epiloghi epocali. Coppe vinte, coppe perse, derby conquistati, playoff da rincorrere… e pipì che non scappano. «Prima le donne» si dice di solito, e così apriamo con… un uomo che però di donne ne capisce, almeno se c’è da metterle su un campo di pallavolo (nel privato, naturalmente, non entriamo). Anche perché ha un cognome che si presta ai giochi di parole e quindi nel pagellone ogni tanto ci sta bene.
Pagellone numero 53 del 18 aprile 2011
Marcello Abbondanza 8 – Il trionfo in Coppa Italia a Catania, secondo consecutivo per la MC-Carnaghi, è in buona parte farina del suo sacco. Una conferma e pure una rivincita per l’allenatore romagnolo che a metà stagione sembrava aver perso il filo, ma anche un po’ il feeling con l’ambiente, e si era visto sfuggire di mano i primi due obiettivi stagionali. Ora però una preghiera: basta sassolini, le scarpe sono ormai… pulite ed è tempo di concentrarsi sullo scudetto, il traguardo che consacrerebbe definitivamente Villa Cortese e il suo allenatore.
Kristjan Kangur 8 – Chi ha letto gli articoli relativi alla splendida vittoria nel derby può saltare a pié pari questa voce del pagellone. E se per voi saltare è un problema chiedete consiglio al Kanguro venuto dal freddo, capace di raggiungere altezze alla Sergej Bubka senza l’ausilio dell’asta. Di più: a Milano credono che per lui siano stati montati i trapezi da acrobata sulla volta di Masnago, e invece l’unica cosa circense – nel senso negativo del termine – del derby è il non basket prodotto dall’Olimpia, senza guida in campo né fuori. Messaggio criptato per Cecco Vescovi: «ft frmr sbt Kngr». Prima che sia troppo tardi.
Arturo Di Napoli 7– Con la sua esperienza e la sua classe si è imposto come uomo squadra e vero trascinatore della Caronnese che punta ai play off. Con due reti nelle ultime due giornate Re Artù lancia la squadra di Cotta (che "cotta" proprio non è) verso una meta che fino ad un mese fa sembrava insperata. E il bello deve ancora venire.
Giulio Ebagua 5 – Qui non parliamo di gol fatti o sbagliati, di "far salire la squadra" o di "proteggere la palla". Il Giulione stavolta si becca l’insufficienza dai compagni di squadra, rimasti ad aspettarlo sul pullman parcheggiato all’interno del "Braglia" di Modena per ben due ore dopo la partita. Maledetto antidoping, avranno pensato: e dire che di solito Ebagua la fa "fare sotto" agli avversari…
Yamamay Busto Arsizio 4 – L’altra faccia della medaglia, o meglio della Coppa. Le biancorosse si sono letteralmente sciolte a PalaCatania, e dire che in Sicilia non c’era neppure il sole: la squadra di Parisi è mancata dal punto di vista tecnico, ma anche e soprattutto da quello mentale e caratteriale. E adesso, con un finale di campionato in salita, c’è addirittura il rischio di mancare l’obiettivo Europa, il che costituirebbe una vera débacle: la partenza anticipata da Catania dei massimi dirigenti Michele Forte e Massimo Aldera la dice lunga sullo stato d’animo della società.
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