Inferno sul Giappone, cosa è successo?

Lunedì serata di approfondimento proposta dal Gruppo Astronomico Tradatese “pensata anche per ragazzi e professori della scuola Primaria e Secondaria”

Inferno sul Giappone, cosa è successo? Appuntamento scientifico quello proposto dal Gruppo Astronomico Tradatese per lunedì 2 Maggio, alle 21 al Cine-teatro P.Grassi di Tradate. Si parlerà infatti di terremoti e, soprattutto, si parlerà del terremoto che ha sconvolto lo scorso 11 Marzo il Giappone e tutto il mondo. Per l’occasione il GAT ha invitato a Tradate Luigi Bignami, geologo di estrazione e noto giornalista scientifico, che parlerà sul tema: Inferno sul Giappone. «Questa serata, che si preannuncia ricca di immagini e filmati di alta drammaticità, è stata decisa dai responsabili del GAT dietro pressante richiesta dei numerosissimi soci dell’ Associazione (oltre 300) ed è stata pensata anche per ragazzi e professori della scuola Primaria e Secondaria – spiega il presidente del gruppo Cesare Guaita -. Il dott. Bignami è uno scienziato di grande fama e, come tale, ha promesso di chiarire per il pubblico i tanti enigmi che, a due mesi di distanza dalla catastrofe, i media non hanno saputo chiarire per il pubblico». 
 
Alcune informazioni sul terremoto fornite dal Gat
Il terremoto dell’ 11 marzo scorso sul Giappone, con la sua magnitudine Richter=9, è stato il 5° in assoluto tra i 50 terremoti di m>8 dell’ultimo secolo e il più violento che il Giappone abbia mai sperimentato.   L’epicentro del terremoto giapponese era situato a 24 km di profondità in pieno Oceano Pacifico, 130 km ad Est della città giapponese di Sendai. Il risultato è stato devastante: ben 500 km di crosta oceanica si sono spostati di alcuni metri e questo ha prodotto un catastrofico tsunami, che, pochi minuti dopo la scossa principale (erano le 5,46 dell’ 11 marzo) ha colpito gran parte della costa Nord- orientale del Giappone, con onde anomale che hanno raggiunto l’altezza di 20 metri. Una valanga d’acqua ha distrutto ogni cosa nel raggio di 4 km facendo oltre 30 mila vittime (impressionanti filmati da elicottero ne mostrano il progredire irrefrenabile). Ma a rendere il maremoto giapponese uno dei più devastanti della storia ha di certo contribuito la presenza, lungo la costa di Fukushima, di 4 centrali nucleari. Su questo punto, soprattutto ci sono ormai polemiche ferocissime in Giappone e nel resto del Mondo. Il Giappone infatti è l’ UNICO paese altamente sismico dove siano state costruite decine di centrali nucleari (54 contro le 58 della Francia e le 104 degli USA): a determinare questa sismicità è la spinta elevatissima ( 8 cm all’ anno verso Ovest !) della grande Zolla Pacifica contro la Zolla Eurasiatica-Americana cui fa parte il Giappone. Il problema, però, è che nessuno aveva predetto che nella regione di Sendai-Fukushima potesse avvenire un terremoto di magnitudine 9 e, per questa ragione, proprio in quella zona vennero costruite 4 delle 54 centrali nucleari del Giappone. Tutti tranne Koji Minoura (geologo dell’ Univ. di Sendai) che nel 2001 scoprì che quella zona viene colpita da immensi tsunami con una periodicità di circa 1000 anni (con l’ultimo episodio avvenuto circa 1100 anni fa…) . Ma purtroppo quando vennero costruite le centrali di Fukushima, questi studi erano ancora sconosciuti. Forte è anche la polemica per la superficialità con cui venne giudicata una scossa di m=7,2 avvenuta il 9 marzo, a 40 km di distanza da Sendai. Se  si fosse capito che quella scossa era il preavviso della catastrofe di due giorni dopo, forse gran parte delle 30.000 vittime si sarebbero salvate: c’era infatti tutto il tempo per dare l’allarme e trasferire a qualche chilometro dalla costa le popolazioni più a rischio.             

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Pubblicato il 29 Aprile 2011
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