Le etichette energetiche degli elettrodomestici? sono bugiarde
Un test che ha verificato la correttezza delle dichiarazioni nei modelli di 40 marche, ha scoperto solo due marche "oneste" : Whirlpoool e Bosch. "Il livello deve migliorare" commentano gli organizzatori
Le nuove etichette degli elettrodomestici, quelle che fanno scegliere gli apparecchi in base alla loro efficienza energetica, sono – nella stragrande maggioranza dei casi – bugiarde. E’ quello che è emerso dal test Atlete, progetto finanziato dalla Commissione Europea che ha verificato la conformità di 80 modelli di frigoriferi e congelatori all’etichetta energetica comunitaria.
Dai test è emerso che soltanto il 47% dei prodotti esaminati e presenti sul mercato comunitario risulta conforme all’etichettatura sulla base di cinque parametri: consumo di energia, temperature di conservazione (inclusa di conservazione), volume netto, capacità di congelamento e tempo di risalita della temperatura. La percentuale sale all’84% considerando soltanto tre parametri; temperature di conservazione (che esprime la classe di efficienza energetica), consumo di energia e volume netto.
Dei 40 produttori interessati alle verifiche, soltanto due, Whirlpool e Bosch, hanno correttamente etichettato i loro elettrodomestici sia sotto il profilo dell’efficienza energetica sia sotto quello della capacità.
«Il livello di conformità ai requisiti dell’etichetta energetica deve migliorare. Questi risultati sono deludenti. Un’azione di controllo più incisiva è la strada migliore per assicurare una competizione corretta ed equilibrata per i costruttori di apparecchi domestici e un elevato livello di protezione del consumatore». È questo il commento di Luigi Meli, direttore generale del comitato europeo Ceced, ai risultati di Atlete.
Una posizione condivisa dal coordinatore del progetto Andrea Ricci, per il quale, «il livello di sorveglianza del mercato nella maggior parte degli stati UE è troppo basso. Speriamo che l’esperienza positiva di questo progetto possa accrescere gli sforzi per un’azione più incisiva da parte dell’autorità nazionali di sorveglianza del mercato».
La conferenza conclusiva di Atlete, da cui sono emersi questi dati, si è tenuta a Bruxelles durante la European Union’s Sustainable Energy Week (11-15 aprile). Il progetto, nato nel 2009 per monitorare la corretta applicazione dell’etichettatura energetica sui prodotti presenti nel mercato UE, ha avuto come partner cinque realtà impegnate sui temi dell’uso razionale e del risparmio energetico, è costato un milione di euro, è stato finanziato per il 75% dal Programma "Intelligent Energy Europe" della Commissione Europea. Tutti i risultati del progetto ATLETE sono consultabili sul sito www.atlete.eu.
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