Giovani e “diversamente” giovani nel programma di Luisa Oprandi
La candidata sindaco del centrosinistra si rivolge ai giovani, ma anche ai “diversamente” giovani, coloro i quali cioè sono più avanti negli anni, ma hanno ancora tanto da dare e da dire
«La Varese di oggi ci è data in prestito dai cittadini di domani. Ma la Varese di oggi è stata costruita dai varesini che ora sono “diversamente giovani” e che rappresentano la memoria e le radici della città». Luisa Oprandi, candidata sindaco del centrosinistra per Varese, si rivolge ai giovani, ma anche ai “diversamente” giovani, coloro i quali cioè sono più avanti negli anni, ma hanno ancora tanto da dare e da dire: «Spesso, una volta in pensione, hanno ancora molte energie da dedicare alla comunità, che deve saperli accogliere come una preziosa risorsa. Perché lo sono davvero – spiega la candidata -. A questo proposito, sarebbe da rilanciare il progetto “Abitare Insieme”, proposto dall’associazione “Auser” e già attivato nella vicina Como: gli anziani soli potrebbero avere la possibilità di aprire la propria casa a studenti che provengono da fuori sede. I vantaggi sarebbero reciproci: compagnia e anche un piccolo aiuto economico per l’anziano, mentre gli studenti, in cambio, troverebbero una casa in città a prezzi calmierati. Un progetto possibile è anche la realizzazione di strutture di housing sociale. Le aree dismesse in cui costruirle non mancano di certo. Tali strutture garantirebbero tutti i vantaggi di una vera e propria comunità abitativa, un “piccolo villaggio”, in cui ognuno abbia il proprio spazio, la propria indipendenza, ma dove la vita insieme sia incoraggiata dalle aree comuni, da attività condivise, dall’assistenza. I più indipendenti troverebbero compagnia, mentre chi ha bisogno di aiuto potrebbe contare di più sui “vicini di casa” e sui servizi sanitari a domicilio offerti dalla città, alleviando un peso che troppo spesso grava solo sulle famiglie. E un rapporto con la città, vivo e continuo, potrebbe rendere queste comunità interessanti interlocutori del dialogo culturale cittadino».
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