Esselunga rompe con la Filcams: «Dichiarazioni false e gravi»
La società di distribuzione respinge al mittente le accuse e specifica che la lavoratrice olgiatese (più altri tre nelle sue condizioni) è stata dichiarata inidonea a svolgere qualsiasi mansione
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato con il quale esselunga risponde alla Filcams Cgil e annuncia la rottura dei rapporti con l’organizzazione sindacale in seguito al contenzioso aperto per il licenziamento d una dipendente della struttura di Olgiate Olona. Si tratta del quarto caso
Data la gravità e falsità delle dichiarazioni riportate nel comunicato stampa diffuso da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil di Milano, Esselunga ha deciso di interrompere i rapporti sindacali con le suddette organizzazioni a tutti i livelli.
Esselunga smentisce categoricamente di attuare una politica volta all’estromissione di dipendenti inidonei o limitati al lavoro.
In Esselunga lavorano quasi 20.000 dipendenti. Vengono effettuate più di 6.000 visite mediche ogni anno. Alcune centinaia di dipendenti presentano forme di limitazione al lavoro e per tutti è regolarmente in corso il rapporto professionale con mansioni compatibili.
Esselunga è stata recentemente premiata dal Comune di Milano e dal Comune di Pavia per la propria politica di attenzione e di collocamento di personale con disabilità.
Esselunga è grata a tutte queste persone per l’impegno che mettono ogni giorno nella loro attività lavorativa. Proprio in loro rispetto l’Azienda da sempre non accetta comportamenti “da falsi invalidi”.
In merito ai 4 casi citati nel comunicato, si tratta di lavoratori visitati dal medico competente, su loro specifica richiesta, molte volte (dalle 5 alle 10 ciascuno) e sempre è stata loro adattata la mansione o il reparto per agevolarli nell’attività lavorativa.
Nel corso dell’ultima visita, il medico (libero professionista esterno all’azienda e indipendente) ha giudicato 3 dei 4 lavoratori non idonei a svolgere alcun tipo di attività lavorativa. Il 4°, pur avendo avuto un giudizio di idoneità dal medico, ha fatto ricorso all’ASL che lo ha, di fatto, dichiarato inidoneo.
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